L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un appello per chiedere il rafforzamento degli aiuti per mettere fine all’epidemia.
L’epidemia di ebola in corso nella Repubblica democratica del Congo è una Emergenza Internazionale di Salute Pubblica.
Lo ha deliberato il Comitato istituito dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che si è riunito oggi a Ginevra per la quarta volta dall’inizio dell’epidemia lo scorso anno. “La dichiarazione – ha precisato il direttore del Comitato Robert Steffen – è una misura che riconosce il possibile aumento del rischio nazionale e regionale, e il bisogno di una azione coordinata e intensificata per gestirlo”.
A preoccupare gli esperti è l’espansione geografica dell’epidemia, con i casi che ora coprono un’area di 500 chilometri quadrati. “Nessun paese dovrebbe chiudere i propri confini o porre restrizioni ai viaggi o ai commerci – ha precisato Steffen -. Queste misure sono implementate di solito in base alla paura e non hanno basi scientifiche”. La risposta, ha sottolineato il direttore generale Oms Thedros Adhanom Ghebreyesus, è stata ritardata anche dalla mancanza di fondi.
“E’ tempo che il mondo prenda coscienza e raddoppi gli sforzi – ha affermato -. Dobbiamo lavorare insieme in solidarietà con il Congo per mettere fine all’epidemia e costruire un sistema sanitario migliore. Un lavoro straordinario è stato fatto per quasi un anno nelle circostanze più difficili. Dobbiamo a questi operatori un contributo maggiore”. Finora, ebola ha ucciso quasi 1.700 persone in circa un anno.
Ieri il Ruanda, confinante con la città di Goma, aveva sconsigliato i viaggi ‘non indispensabili’ nella repubblica democratica del Congo senza però chiudere il confine.
E di fronte alla gravità della crisi e ai suoi costi sociali, l’Italia ha deciso di incrementare l’aiuto per le operazioni di assistenza.
Su impulso della Vice Ministra agli affari esteri e cooperazione internazionale, Emanuela Del Re, reduce da una missione al Palazzo di vetro, l’Italia ha annunciato a Ginevra, in occasione della Conferenza dei Donatori, un ulteriore contributo finanziario di 300mila euro a sostegno delle operazioni di assistenza sanitaria che l’OMS sta mettendo in campo nelle regioni del Nord Kivu e Ituri della Repubblica Democratica del Congo (trattamento sanitario, vaccinazioni, sepolture “sanitizzate”).
Questo contributo rafforza il sostegno che la Cooperazione Italiana ha assicurato per la risposta a Ebola fin dallo scoppio dell’epidemia nel luglio dello scorso anno.