L’annuncio l’ha fatto il 10 luglio il ministro degli Esteri Paramagamba Kabudi: il giornalista investigativo tanzaniano Azory Gwanda è morto.
Di Gwanda non si avevano notizie dal novembre 2017, quando la moglie Anna Pinoni aveva denunciato alla polizia di averlo visto per l’ultima volta mentre veniva costretto da quattro uomini a salire a bordo di un’automobile. Il tutto era accaduto nella zona di Rufiji, all’epoca sconvolta da una serie di omicidi di alto profilo.
La moglie, i colleghi e gli amici avevano lanciato una campagna, utilizzando anche l’hashtag #WhereIsAzory, chiedendo alle autorità tanzaniane di fare luce sulla sparizione di Gwanda.
Il 10 luglio hanno avuto la risposta. Quella che non avrebbero mai voluto sentire. Quella che comunque non basta: ora il governo della Tanzania deve aprire un’indagine per assicurare alla giustizia i responsabili della scomparsa e dell’assassinio di Gwanda.