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Teatro di Roma. Barberio Corsetti: “La stagione 2019-2020 vuole essere una riflessione più ampia sulla realtà”. In programma anche un’opera sulla vicenda Regeni

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ROMA – C’È UN SOGNO CHE CI STA SOGNANDO , ispirazione che arriva dai boscimani del Kalahari,   è la promessa di viaggio da cui prende avvio la Stagione 2019/2020 del Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Concetto che lascia intravedere un percorso aperto e contemporaneo. “L’estate prossima partirà la nostra ‘Opera da tre soldi’ camion, coprodotta insieme al teatro dell’Opera, che viaggerà nei quartieri e invaderà le piazze di Roma e del Lazio” – lo annuncia sul palco dell’Argentina, visibilmente emozionato, Giorgio Barberio Corsetti, il direttore artistico –  “vogliamo pensare agli spettacoli non come oggetto di consumo culturale ma come propulsori di una riflessione più ampia sulla vita che conduciamo”. La nuova direzione ha concepito il Teatro India come OCEANO INDIANO: teatro che si espande nei quartieri attorno e si riconnette con il resto della città. Le sue sale diventano ora dimora stabile di cinque artisti cui è affidato il compito di co-immaginare le possibilità e riprogettare gli spazi di India lungo la Stagione.  Fabio Condemi, DOM- (Leonardo Delogu e Valerio Sirna), Industria Indipendente (Erika Z. Galli e Martina Ruggeri), Michele Di Stefano con mk, Muta Imago (Riccardo Fazi e Claudia Sorace), Preludio a questo progetto sarà FESTA INDIA: quarantottore di festeggiamenti in occasione dei venti anni dall’apertura del Teatro India in compagnia degli artisti che hanno segnato la sua storia e dei nuovi protagonisti (20/21 settembre). Teatro di Roma si apre dunque a un teatro dal vivo, che fa della liveness la sua deflagrazione, con forme nuove di rapporto con il pubblico. 23 produzioni su un cartellone di oltre 70 proposte complessive. Qui ne citeremo solo alcune.

Apre Augusto di Alessandro Sciarroni, racconto coreografico su amore e sofferenza attraverso l’obbligo della risata perpetua cui i performer si sottopongono. Milo Rau sfida ai princìpi millenari di fede e carità nella città del Papa con Assemblea Pubblica al Teatro Argentina. Rivive con tre giovani performer la prima creazione della Gaia Scienza, La rivolta degli oggetti. Zimmerfrei dà vita al capitolo romano di Family affair, progetto che ritrae la nostra modernità affettiva coinvolgendo famiglie che abitano attorno al Teatro India; Monica Demuru chiede al pubblico di “dirigerla” in Jukebox.  Torna Emma Dante con Misericordia; Lisa Ferlazzo Natoli con When the Rain Stops Falling di Andrew Bovell; vedremo Babilonia Teatri con Giulio sulla vicenda Regeni.

Nell’ottica del nostro reale, sono anche le riletture dei classici. Massimo Popolizio porta in scena John Steinbeck con Furore e i successi di Ragazzi di vita e Un nemico del popolo; Valter Malosti parla attraverso le parole di Primo Levi; Claudio Longhi mette in scena La commedia della vanità di Elias Canetti; Carlo Cecchi affronta Eduardo con un dittico di spettacoli; Antonio Latella si dedica a La valle dell’Eden di Steinbeck; Filippo Dini dirige il suo primo Pirandello; Massimiliano Civica rilegge Antigone di Sofocle. Il Satyricon di Francesco Piccolo, ispirato a Petronio, con la regia di Andrea De Rosa sarà all’Argentina.  Al Teatro Argentina  Alessandro Gassman ambienta a Napoli Fronte del porto. Franco Branciaroli e Roberto Herlitzka sono in Falstaff diretti da Antonio Calenda. Il giardino dei ciliegi di Čechov è rivisitato da Alessandro Serra. Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni è riletto da Valerio Binasco.

La danza di Grandi Pianure, curata da Michele di Stefano, è presente al pari degli spettacoli teatrali. Torna a vivere anche il Teatro Valle con mostre, installazioni ed eventi. Nascerà, in un progetto europeo, una scuola serale a India. Il teatro Torlonia diventerà una casa della poesia vivente: tra le altre rappresentazioni basti citare Biancofango che presenta I poeti maledetti n._1 Io e Baudelaire, concerto per attore e pianoforte. Arricchisce la Stagione il programma di Visite Animate alla scoperta dei luoghi segreti di Argentina, India, Torlonia e Valle.


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