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Costituzione e diritti umani la via d’uscita dalla crisi

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Da quando è in carica il Governo giallo-verde in Parlamento ho udito discorsi che nessuno anni fa avrebbe osato proferire. Tutti conoscono la storia del nostro Paese: sempre ospitale e solidale con tutti. Stiamo vivendo oggi, non so se consciamente o inconsciamente, un attacco alla storia, che va di pari passo con l’attacco degli attuali vice Premier alle istituzioni. E non solo. Su molti temi (immigrazione, ruolo del Capo dello Stato, diritti umani) gli attacchi sono talmente forti da essere sconosciuti fino ad ora nella nostra democrazia.  Il Parlamento è stato ridotto a luogo di registrazione passiva della volontà del Governo e l’altro sistema di controllo, di contropotere, di contrappeso necessario in ogni democrazia – la magistratura – è sempre più in crisi.

L’informazione certamente non vive un buon periodo. Salvini – che non è uno stupido – approfitta di tutto ciò e sta costruendo intorno a sé, non “un’illusione” com’è stato detto, ma un blocco sociale su interessi come l’immigrazione, l’abbassamento delle tasse, l’antieuropeismo. Parlo di un blocco sociale, costruito ad arte sui peggiori aspetti della società italiana con l’immigrato nemico, lo Stato che tassa, l’aumento del crimine e la diminuzione della sicurezza dei cittadini. A tutto ciò vanno aggiunte l’inconsistenza dell’opposizione e l’impreparazione politica dell’alleato di Governo che, a mio avviso, hanno regalato a Salvini una forza erculea. Un ulteriore gravissimo errore sarebbe quello di chi crede che adeguandosi al suo modello lo si possa sconfiggere. Di Maio è la dimostrazione vivente che occorre fare l’esatto contrario.

La sinistra, che dovrebbe rappresentare l’antagonista, ha perduto inesorabilmente la strada storica del rapporto con il suo elettorato. C’è solo da sperare che la stessa ritrovi i giusti canali di comunicazione con questo mondo, con il suo mondo. Il vero punto drammatico è tuttavia la regressione culturale, che è diventata anche regressione del linguaggio e delle competenze. Ormai non ci si scandalizza moralisticamente più di nulla. Una volta i politici onesti non si sedevano vicino ai corrotti e ai mafiosi. Oggi purtroppo accade. Si assiste a un attacco senza precedenti al valore della scuola e della cultura: si vuole azzerare la capacità dei cittadini di comprendere coscientemente. Cattiva cultura produce cattiva politica, ed è ciò che stiamo vivendo né più né meno.

C’è una mistificazione della realtà tanto che s’imputa ad esempio alla Costituzione e al Parlamento l’attuale immobilismo. In realtà è il contrario. La Costituzione è assassinata ogni volta che si attaccano i diritti fondamentali, si distrugge il diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione, allo sviluppo della persona umana.  La Costituzione italiana è la più avanzata d’Europa, forse anche a livello mondiale, ma nonostante ciò, ora più che mai, siamo non solo fanalino di coda, ma lontani culturalmente da paesi un tempo più retrogradi di noi. La cura di questo male è unicamente il ritorno alla tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Attenzione perché il vero attacco alla Costituzione risiede proprio in quei diritti che non ci sono riconosciuti nella loro pienezza perché appartenenti a tutti, ma accessibili soltanto a chi ha le risorse per poterli far diventare effettivi (in questo momento penso all’art. 32 Cost.). Torniamo a leggere la Costituzione, ad applicarla e a volerle bene perché sono certo, essa sarebbe foriera di tutta una serie d’indicazioni che ci aiuterebbero non poco ad affrontare con principi forti le grandi difficoltà odierne.

La nostra Carta Costituzionale è molto eloquente in questa direzione: su alcuni punti come quelli dell’uguaglianza, del lavoro e della salute ha formulazioni ricche e pertinenti. E’ un documento che guarda alla dignità della persona umana. Credo che questa esigenza di principi guida sia necessaria oggi più che mai e possa essere anche l’antidoto al pessimismo e alla passività che pervade in questo momento la società civile italiana. Stiamo attenti perché le dittature spesso nascono proprio per l’inerzia e la passività dei cittadini! 


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