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“CasaPound è un’organizzazione criminale”. L’Anpi: ecco perché va sciolta

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“CasaPound è un’organizzazione criminale, venga subito sciolta se si ha davvero a cuore il bene degli italiani”. Carla Nespolo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), usa parole inequivocabili nel chiedere la messa al bando dell’organizzazione autodefinitasi dei fascisti del terzo millennio, dopo le aggressioni avvenute a Roma a danno dei ragazzi del cinema America. Fatti non isolati di violenza. “Aggressioni – riprende Nespolo – che confermano quanto l’Anpi sostiene da anni rispetto alla pericolosità dell’organizzazione neofascista CasaPound e quindi alla necessità, non più rimandabile, di scioglierla. È notizia di ieri che il Pm di Napoli, Catello Maresca, nel corso del processo nei confronti di 34 attivisti di Casapound, ha chiesto che questi vengano condannati alla pena da uno a otto anni di reclusione per i reati di associazione sovversiva e banda armata. Gli episodi da citare sono così numerosi da restare esterrefatti di fronte all’irresponsabile fiacchezza della risposta da parte delle autorità competenti e in particolare del Ministro dell’Interno”. Le istituzioni, dunque, a partire dal titolare del Viminale Matteo Salvini, sono chiamati all’Anpi ad adottare i provvedimenti definiti dalla Costituzione e dalle leggi per impedire, sotto qualsiasi forma, la ricostituzione del disciolto partito fascista. Una fattispecie che calza con il caso di CasaPound, secondo Nespolo. “Davanti all’incontrovertibile evidenza di un’organizzazione dichiaratamente fascista che fa dell’uso della violenza e dell’intimidazione lo strumento principale di affermazione politica e sociale – conclude la presidente – è inammissibile la mancanza di una reazione radicale, anche alla luce della dodicesima disposizione finale della Costituzione e della legge Scelba. Preservare l’incolumità delle cittadine e dei cittadini è un dovere inderogabile delle Istituzioni. All’interesse tanto sbandierato per il bene degli italiani siano finalmente conseguenti provvedimenti concreti”.


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