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La comunità e le sue connessioni globali al Pergine Festival 28 giugno 13 luglio

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Va in scena  dal 28 giugno al 13 luglio 2019 la 44 esima edizione del  Pergine Festival composto da un programma che intreccia diverse discipline artistiche compresa  l’indagine sullo spazio urbano per  intensificare le relazioni con il territorio, la comunità e allo stesso tempo la prospettiva che si allarga al mondo. Strade e piazze della città faranno da palcoscenico di un Festival che si caratterizza per una grande attenzione agli artisti emergenti. A Pergine anche quest’anno arrivano grandi nomi della scena contemporanea nazionale. A quali mondi apparteniamo?

La rapida diffusione di informazioni, tendenze e idee, la possibilità di raggiungere luoghi lontani in poco tempo, le nuove tecnologie conducono ognuno di noi al confronto quotidiano con una dimensione globale: le relazioni con l’altro e l’altrove ci portano ad operare, pensare e comunicare in scala planetaria. Per questo essere cittadini del mondo e coltivare una coscienza globale diventano sfide, orizzonti a cui tendere ma allo stesso tempo si propongono come condizioni necessarie per riuscire ad affrontare la complessità dell’oggi. Su questi presupposti si muove la programmazione della 44ma edizione di Pergine Festival diretto da Carla Esperanza Tommasini, che intende continuare il percorso intrapreso lo scorso anno sul senso appartenenza e comunità, aprendo lo sguardo in questo “anno due” alle connessioni con il mondo: «Il lavoro su questa edizione del Festival si è sviluppato in continuità con il 2018, con un’importante prima novità: da dieci giorni di programmazione della scorsa edizione si arriverà, con alcune pause, a coprire un periodo di 16 giorni, anche in risposta ad una serie di necessità emerse dall’osservazione del contesto in cui lavoriamo. Gli obiettivi sono il confermarsi come punto di riferimento della scena contemporanea nazionale sia in Italia che all’estero, e  il radicarsi nel territorio e nella comunità attraverso lo sviluppo di progettualità di diversa natura che riescano a diversificare e sviluppare il pubblico, per fornire un’esperienza culturale di alto livello a 360 gradi».

Pergine Festival si propone di valorizzare i talenti italiani e stranieri che operano attraverso nuovi linguaggi multidisciplinari con un’attenzione speciale a progetti che esplorano la contemporaneità attraverso drammaturgie originali, forme e linguaggi innovativi, creazioni che nascono per il Festival. La scelta artistica è indirizzata alla ricerca di spettacoli capaci di mescolare i linguaggi: immagini, testi, suoni, corpi e oggetti in movimento.

Il Circolo Bergman  dopo alcuni anni in cui si sono dedicati alla memoria storica di Pergine, presentano lo spettacolo: Bilderatlas (30 giugno, 20.45, ex Rimessa Carrozze), che esplora il potere delle immagini in un tempo in cui ogni giorno vengono condivise milioni di foto online attraverso le quali ognuno cerca di comporre un’immagine di sé.  Effetto Larsen riapre Palazzo Crivelli con AFTER/DOPO: una creazione partecipativa e site specific sulla fugacità della vita.

In prima nazionale il lavoro degli artisti ibero-americani Azkona & Toloza, Tierras del sur (4 luglio, ore 21, Teatro Comunale), che racconta un pezzo di storia contemporanea argentina sui legami tra le grandi ricchezze straniere e le atrocità che i popoli nativi hanno dovuto subire, con un approccio che tocca il rigore documentaristico, il teatro di figura e il linguaggio video. Dante Antonelli con Atto di adorazione (5 luglio, ore 20.45, ex Rimessa Carrozze) primo capitolo di un lavoro ispirato a Mishima, intreccia linguaggi e racconti, offrendo uno spaccato di gioventù contemporanea che rivendica il proprio diritto di esistere oggi e domani.

Dall’incontro di Elio Germano e Teho Teardo nasce Viaggio al termine della notte (6 luglio, 20.45, Teatro Comunale), che porta in scena  l’omonimo testo di Louis-Ferdinand Céline. Ripercorrendone alcuni frammenti, lo spettacolo vuole restituire la disperazione grottesca del capolavoro per ritrovare nuove espressioni nell’interessante commistione tra testo e musica.  Il progetto partecipativo con Amour del collettivo romano Dynamis (11 luglio, 20.45, teatro Don Bosco) in cui si  cerca di creare un ponte tra realtà che non si considerano, ma condividono una passione comune per il teatro: professionale e  amatoriale. Muovendosi su una dimensione personale, la nuova creazione di Giuliana Musso, La Scimmia, (12 luglio, ore 20.45, Teatro Comunale) riscrive Kafka, raccontando la storia di una scimmia e della sua strategia di sopravvivenza tra la perdita dell’esperienza corporea, dell’emozione e infine di se stessi. Esplora la nostra contemporaneità in un’interessante traduzione musicale dei testi, l’ultimo spettacolo di Babilonia Teatri, Calcinculo (13 luglio, 20.30, Teatro Comunale) che racconta di noi e delle relazioni che costruiamo con il mondo che ci circonda.

La creatività emergente rappresenta un interesse centrale per il Festival, a cui negli anni è stato dedicato sempre più spazio e attenzione, potenziando i diversi strumenti di scouting e sostegno. Viene rilanciato il bando Open/Creazione (Urbana) Contemporanea  un progetto di lavoro in rete con altre organizzazioni culturali italiane interessate alla creazione contemporanea per lo spazio urbano: Zona K – Milano, Indisciplinarte/Terni Festiva ed Invisible Cities – Gorizia. Dalle 400 domande di partecipazione è stato scelto il progetto Ti voglio un bene pubblico di Elisabetta Consonni, gioco urbano che riflette su infrastrutture di divisione come cancelli, muri, recinti  (28-29 giugno, ore 19.30 e 21.15, a partire da Sala Maier).  Per Open anche la performance Still Night delle inglesi Berlin, Nevada ispirate alle Città Invisibili di Italo Calvino, in cui rende di volta in volta la città che lo ospita, protagonista di un viaggio in cui luoghi reali si mescolano con prospettive immaginarie (28-29 giugno, ore 20.00 e 21.45, Sala della Comunità di Valle). Il terzo progetto selezionato dal bando è By Mushrooms di Yao Liao, artista taiwanese con base a Londra, una performance audio guidata nello spazio pubblico che esplora la relazione tra chi guarda e chi viene guardato, attraverso un curioso copricapo a forma di fungo porcino (10-13 luglio, ore 19.00 e 20.30, a partire da Sala Maier).

La nuova sezione Supernova è destinata specificatamente alle realtà emergenti nel campo dello spettacolo dal vivo italiano, capaci di indagare la contemporaneità attraverso drammaturgie originali, forme e linguaggi innovativi. Tra 200 progetti ne sono stati selezionati tre. Il lavoro di Giovanni Ortoleva – giovane regista segnalato alla Biennale Teatro  2018 – Oh Little Man!, che si interroga sul sistema economico globale e sulle crisi che hanno messo in ginocchio il sistema capitalista per poi riportarlo in piedi più forte di prima (7 luglio, ore 20.45, ex Rimessa Carrozze). T.I.N.A di Giselda Ranieri, danzatrice e coreografa selezionate da Anticorpi XL – Network alla Vetrina della giovane danza d’autore (28 giugno, 20.30, ex Rimessa Carrozze).

Il progetto Etouffè: una collaborazione tra la compositrice e coreografa polacca Anna Sowa, la musicista perginese Margherita Berlanda e la violinista Dorota Jasinska, che indaga la condizione dell’uomo contemporaneo attraverso un’interessante ricerca tra suono, movimento, silenzio e lingua dei segni italiana (29 giugno, ore 20.30 e 21.45, ex Rimessa Carrozze).

Derive Urbane

Nel cuore del centro storico di Pergine, il progetto Derive Urbane è un invito a partecipare, a stare insieme, a condividere, grazie a una una proposta che mescola creazioni artistiche, concerti, interventi site-specific, eventi accessibili e progetti partecipativi, nella cornice di Piazza Fruet, arredata per l’occasione dai giovani ingegneri e architetti dell’associazione Acropoli.

La piazza si propone anche quest’anno come punto di incontro e di ristoro del festival: un lounge bar e una programmazione per lo più dedicata alla musica con molte band del  panorama musicale trentino, dj set, incontri, proiezioni ed incursioni urbane, realizzati grazie alla fitta rete di collaborazioni attivate con le associazioni del territorio.

Le band sul palco di piazza Fruet: Anansi & Hot Mustache, Mad Medulla, Curly Frog & the Blues Bringers, Hi | Fi Gloom, Rebel Rootz. I dj set saranno di Ale Soul Dj, Noirêve e Steel Wheels.

All’interno di Derive Urbane anche un progetto speciale dedicato alla comunità e ai nostalgici: Datti una mossa! Torneo di dama vivente – realizzato in collaborazione con la Pro Loco e presentato da Mario Cagol – coinvolgerà le associazioni di Pergine in una sfida a dama a grandi dimensioni: piazza Municipio diventerà una grande scacchiera, in memoria delle prime due edizioni del Festival, quelle del 1976 e 1977. A seguire la sfida in diretta Radio Dolomiti.

Tra le proposte di Derive Urbane anche alcuni eventi accessibili del progetto No Limits. Un Festival senza barriere nato a Pergine Festival nel 2012 per garantire accessibilità alla cultura e inclusione a persone con disabilità sia fisica che sensoriale. Negli anni molti servizi sono stati implementati: il trasporto dedicato, la mappatura degli spazi, le sottotitolazioni, le traduzioni in LIS – Lingua dei segni italiana, le audio-introduzioni e le audiodescrizioni live, oltre alla formazione di volontari direttamente impegnati nelle attività del progetto.

Per l’edizione 2019, oltre ai servizi già offerti negli anni precedenti, Pergine Festival ha scelto di mettere in programma alcuni momenti di incontro e sensibilizzazione, sperimentando approcci diversi, dall’aperitivo in lingua dei segni, al concerto del rapper sordo Brazzo e del batterista cieco Aleks Bonelli, passando per il percorso di trekking urbano inclusivo.  I materiali promozionali segnalano chiaramente l’accessibilità e numerose installazioni sono  adatte a qualsiasi tipo di pubblico.

www.perginefestival.com


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