Altri cinque licenziamenti al Gazzettino. Si tratta di tutti i “proti”, addetti al servizio di prestampa in forza al Centro Stampa Veneto. Cinque lavoratori che, al rientro dalla festività del Primo Maggio e senza la minima avvisaglia, sono stati informati che potevano starsene a casa il giorno stesso perché l’azienda del Gruppo Caltagirone ha deciso di accentrare a Roma le loro mansioni in un’ottica di mero contenimento dei costi senza un progetto concreto e reale di rilancio. Cinque persone che sono state trattate – e purtroppo al Gazzettino il copione si ripete – come degli oggetti inutili di cui disfarsi il più in fretta possibile. Poligrafici e giornalisti hanno immediatamente dichiarato lo stato di agitazione e il cdr ha convocato per oggi lunedì 6 maggio alle 10.30 in sede a Mestre un’assemblea straordinaria. Il Sindacato giornalisti Veneto, con l’Assostampa Fvg, nel deplorare le modalità e la sostanza dei licenziamenti, assicura fin d’ora insieme alla vicinanza ai cinque lavoratori il pieno supporto a tutte le iniziative di lotta.
Preoccupa, scrive il cdr nel comunicato alla redazione, “un’operazione, che al pari della soppressione della figura dell’amministratore delegato, sposta sempre più nella capitale la governance del giornale, con il rischio nemmeno così remoto di minare ancor più di quanto fatto fino ad adesso, l’identità territoriale, culturale, storica, sociale, economica del quotidiano del Nordest”. Ed, esprimendo solidarietà ai cinque colleghi che hanno perso il posto di lavoro, sottolinea come il loro licenziamento sia “un ennesimo impoverimento culturale e professionale che svuota l’azienda di competenze e capacità importanti e che si inserisce in quella marcia di smantellamento sistematico del Gazzettino avviata il 14 agosto del 2014 con l’apertura dello stato di crisi e la riduzione progressiva del solo organico giornalistico di una trentina di unità, senza contare quelle eliminate in maniera traumatica nel comparto amministrativo e gli altri prepensionamenti”.