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Ucraina, il comico e populista Zelensky ‘incoronato’ presidente

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È ufficiale. Anche se lo spoglio delle schede non è ultimato l’Ucraina ha un nuovo presidente: il comico 41enne Volodymyr Zelensky che, con oltre il 73% delle preferenze, ha travolto il presidente uscente Petro Poroshenko che si è fermato al 24,49%.
Il neo capo di Stato ha fatto del populismo la sua bandiera e pur contestando chi lo accusa di essere filorusso la sua linea verso Mosca appare alquanto controversa. Non ha invece negato i suoi rapporti con l’oligarca Igor Kolomoisky, coinvolto in un grande scandalo con la sua banca PrivatBank.
La Commissione Elettorale centrale, citata dal canale 112, ha sottolineato che le elezioni siano state eque e trasparenti.
Dal voto ucraino è emersa la chiara volontà di cambiamento nella politica interna ed estera del Paese. Un segnale per chiedere un’inversione di marcia, ripartire da zero per una nuova agenda nazionale.
In pochi avevano preso sul serio la candidatura di Zelensky, annunciata in pieno veglione il 31 dicembre dello scorso anno. Eppure, dopo quattro mesi di campagna elettorale condotta in prevalenza sui social network ce l’ha fatta al secondo turno.
“Guardatemi, sono l’esempio vivente che tutto sia possibile” è stato il suo primo commento.
Il suo avversario ha ammesso quasi subìto la sconfitta (paga il prezzo di una crisi
economica acuta e il radicamento del conflitto nel Donbass) ma non lascerà la politica.
Zelensky, che deve la sua popolarità alla serie televisiva “Il servo del popolo” che lo vede interprete di un professore di storia che arriva alla presidenza, ha raggiunto un risultato storico: la vittoria in tutte le regioni del Paese, compreso quella più occidentale, filo europea e nazionalista; nella parte orientale russofona poi, la sua vittoria sarebbe addirittura travolgente, oltre l’88% dei voti.
Privo di esperienza politica, tranne quella televisiva interpretando Vasyl Petrovych Holoborodko, che grazie alla battaglia contro la corruzione e con l’aiuto dei social arriva alla guida del Paese, il suo programma appare ancora fumoso.
Come il ‘collega’ Beppe Grillo, a cui molti lo associano, il comico ucraino ha da subito tenuto a precisare che il suo unico obiettivo era rompere il “sistema”.
Tra i cavalli di battaglia di Zelensky la promessa di porre fine alla guerra nell’est del paese, la guerra tra l’esercito ucraino e i separatisti filo-russi che ha già causato la morte di oltre 10.000 persone.
L’impresa appare ardua, eppure il neo presidente è riuscito a convincere la maggioranza degli elettori che sia possibile.
Il tempo sarà impietoso, i fatti lo giudicheranno.


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