Approvare entro ottobre al Senato la proposta di legge sull’equo compenso giornalistico affinché possa essere, immediatamente dopo, varata in via definitiva dalla Camera e dunque prima della fine della legislatura.
E’ l’impegno preso dai parlamentari intervenuti questa mattina all’incontro organizzato dall’Associazione stampa romana per sollecitare la conclusione dell’iter legislativo. I giornalisti hanno ribadito l’importanza di porre un freno allo sfruttamento e al ricatto cui sono quotidianamente sottoposti coloro che, privi di garanzie e tutele, rappresentano oltre la metà dei professionisti dell’informazione in Italia. Di tutte le età. Non si tratta infatti né di un problema generazionale, né di esclusivo interesse dei giornalisti. Un’informazione sotto ricatto è un gravissimo danno per i cittadini e la democrazia. “L’equo compenso – ha spiegato il segretario dell’Associazione stampa romana, Paolo Butturini – è uno strumento per difendere i colleghi e per dare loro la possibilità di essere autonomi e rispondere solo ai cittadini. Una legge importante che andrà comunque accompagnata da una serie di norme contrattuali e di regole da contrattare con gli editori”. Simile la posizione di Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa che ha sottolineato come “l’equo compenso sia un passo avanti nella battaglia del sindacato. L’obiettivo è anche la stabilizzazione dei colleghi che di fatto lavorano come dipendenti nelle aziende”. Rossi ha poi ringraziato le personalità del mondo della scienza, dello spettacolo e della società civile che hanno aderito all’appello lanciato ai parlamentari dalla Commissione nazionale lavoro autonomo dell’Fnsi, trasformata in una raccolta di firme dall’Associazione articolo 21, il cui direttore, Stefano Corradino, è intervenuto all’iniziativa. Oltre 1.500 le firme raccolta in una settimana. “Sono cautamente ottimista e vedo segnali positivi per l’approvazione del progetto di legge entro la fine del mese”, ha spiegato il sentore Vincenzo Vita (Pd) membro della Commissione Lavoro al Senato dove si sta discutendo l’equo compenso. Un messaggio ai parlamentari è stato invece lanciato dal deputato Enzo Carra (Udc): “Faccio una proposta ai colleghi: impegniamoci a bloccare la riforma sull’editoria se non passa l’equo compenso”. Hanno illustrato le proposte sull’equo compenso Bruno Tucci, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Massimo Marciano, consigliere di amministrazione dell’Inpgi e membro della Commissione regionale lavoro autonomo e Moira Di Mario, responsabile del Coordinamento collaboratori atipici e precari di Asr. A garantire il proprio impegno per la rapida approvazione della legge e anche il riesame dell’intera normativa italiana ed europea sul lavoro giornalistico, sono intervenuti, oltre a Vita e Carra, anche il deputato Andrea Sarubbi (Pd) e il parlamentare europeo David Sassoli (Pd). Hanno inviato messaggi di impegno e solidarietà, il senatore Stefano Pedica (Idv) e i deputati Maria Coscia (Pd), Antonio Rugghia (Pd) e Giuseppe Giulietti (gruppo misto).