Facebook, Instragram, Youtube stanno diventando le fonti principiali, quando non esclusive, dell’informazione, dei più giovani e non solo. Eppure le ricerche dimostrano che sui social contano più le emozioni che i fatti, le opinioni più che i dati. L’immaginario finisce così per prevalere sul reale e contribuisce a costruire una “realtà parallela”. Promuovere una cultura dell’informazione non è quindi un compito prettamente “tecnico”, ma una responsabilità educativa e civile che richiede una nuova alleanza tra il mondo del giornalismo, la scuola e le famiglie.
Per approfondire il tema sabato 13 aprile dalle 15 alle 17.30, nell’aula 14 del Palazzo Istruzioni di Rovereto, si terrà il convegno con Manlio De Domenico, Francesco Profumo e Roberto Rinaldi. Modera Giampaolo Pedrotti. A cura della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), Fondazione Bruno Kessler, Provincia autonoma di Trento.
L’Autorità per le garanzie per le comunicazioni AGCOM ha pubblicato il primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online denunciando il livello di informazione distorta sempre più acuto: “Criminalità, immigrazione e disoccupazione sono gli argomenti più toccati dai siti di disinformazione nel 2018. Immigrazione e terrorismo occupano la maggiore presenza di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti sui singoli temi, riportando quote rispettivamente pari al 15% e all’11%”. I risultati derivano dall’analisi dell’AGCOM che ha svolto leggendo i dati estratti dalla piattaforma Volocom Technology: in particolare è stato analizzato il contenuto estrapolato da circa 15 milioni di documenti generati in Italia nel 2018, da 1.800 fonti fra cui social network, Tv e radio nazionali, testate online, quotidiani, individuate da soggetti specializzati in attività di debunking.
Per ulteriori informazioni www.educaonline.it