«La sentenza di condanna a sette anni di carcere per Antonio Casamonica pronunciata oggi dai giudici del Tribunale di Roma conferma pienamente la veridicità, la serietà e il rigore delle inchieste condotte da molti giornalisti che da tempo avevano illuminato il “metodo mafioso” dei clan di Roma, a Ostia come alla Romanina». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Ci dispiace dover ricordare – proseguono i vertici della FNSI – che proprio per questa ragione molti cronisti hanno ricevuto insulti, minacce e querele temerarie. E anche oggi, nella giornata della sentenza, insulti e minacce sono risuonati persino nelle aule di Tribunale. Oggi più che mai è necessario continuare a dare forza e voce ai giornalisti impegnati in quei territori e con loro alle associazioni e istituzioni che in questi anni hanno sempre contrastato mafie, corruzione e malaffare».