La confessione di Renato Farina, oggi deputato, di essere stato l’autore dell’articolo che e’ all’origine del processo e della condanna al carcere del direttore del “Giornale” Alessandro Sallusti, non altera i termini del problema evidenziato dalla sua condanna a 14 mesi di carcere. La norma del codice penale che prevede la galera per contestate opinioni espresse sulla stampa e’ illiberale e dev’essere subito cambiata. L’intervento del Quirinale e’ ulteriore indice di garanzia costituzione e invito sostanziale, di fatto, al Parlamento ad agire in questo senso. I giornalisti non chiedono leggi di corporazione ma coerente legislazione per la liberta’ di stampa e per la corretta soluzione di conflitti tra cittadini e informazione. Allora accanto alla depenalizzazione dei reati di opinione va istituito il giurì per la lealtà’ dell’informazione, dal quale i cittadini eventualmente danneggiati da errori o da orrori di stampa possano ottenere immediatamente ristoro del danno qualora dovute e documentate istanze di rettifica non siano state pubblicate. Una proposta ripresentata oggi dagli onorevoli Giulietti, Pisicchio, Mazzuca, Carra e altri su cui ragionare e decidere e’ gia’ in Parlamento. C’era anche un anno fa e venne fatta cadere quando si parlava di un’indispensabile riforma dell’Ordine professionale. Se si vuole, ci sono gli strumenti per fare presto una riforma giusta e buona.
* Intervento all’inaugurazione della nuova sede dell’associazione della stampa della Valle d’Aosta