La Corte Costituzionale chiede ai giudici di Palermo le telefonate del Quirinale. Per i non addetti ai lavori sembra un fatto scontato. Deve decidere sul conflitto di attribuzione e dunque cerca di capire come sono andate le cose. C’è un peró, la Corte non è un giudice come gli altri . Decide della legittimità delle norme e dell’esercizio dei poteri dei vari organi dello Stato. Non é una procura, non è l’ufficio ispettivo del Ministero della giustizia. In particolare, nel conflitto di attribuzione non deve interessarsi del fatto, ma valutare se in base ai principi costituzionali un organo dello Stato (nel caso di specie quello giudiziario) possa o meno, in linea di principio, adottare certi atti. Una circostanza “singolare”, una novità nella storia della Corte, di cui probabilmente nelle prossime settimane vedremo gli effetti.
*tratto da http://www.nicoladangelo.net