BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Basta aggressioni fasciste! Il Viminale renda conto di questa vera emergenza sicurezza!

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Non sono più accettabili le crescenti aggressioni neofasciste contro croniste e cronisti che fanno il loro lavoro di documentare e denunciare una realtà che ha superato il confine che una democrazia ancora degna di definirsi tale può sopportare!

Sono anni che gruppi che apertamente si dichiarano ispirati dalle teorie neofasciste e neonaziste crescono, si rafforzano sotto lo sguardo quanto meno distratto delle autorità che dovrebbero vigilare sull’ordine pubblico; e proseguono indisturbati a intimidire, minacciare, attaccare anche fisicamente, chiunque si permetta di attraversargli la strada e svelare affari, crimini, intrecci con la criminalità organizzata e cospirazioni per conquistare consenso a scapito di chiunque, italiano o straniero, sia simbolo di diversità: irruzioni nelle sedi di associazioni e circoli che accolgono immigrati, pestaggi e accoltellamenti ai danni di ragazzi di sinistra, le pietre d’inciampo rimosse in una via di Roma, poco dopo le scritte contro la sede Anpi, le crescenti aggressioni a coppie gay (ma anche alle scuole che sperimentano percorsi formativi aperti alle diversità di genere, come accaduto qualce settimana fa a Milano) e insulti e violenze contro migranti e rom sono diventati quasi cronaca quotidiana. E soprattutto nella Capitale. Stranieri, gay, giovani antifascisti, ebrei sono ancora una volta nel mirino di queste forze oscure che si preparano in tutto il continente a stravolgere e distruggere l’Europa unita, unico vero baluardo all’avanzare della barbarie fascista, razzista, antisemita, antidemocratica.

Questa volta (ancora una volta) è toccata a due colleghi de l’Espresso. Una testata gloriosa che da sempre, e soprattutto negli ultimi anni, ha investigato sull’estrema destra, subendo addirittura intimidazioni sotto la propria sede romana, come avvenuto appena un anno fa. E altre colleghe e colleghi del Gruppo Gedi, come Paolo Berizzi di Repubblica, o Fabio Gervasoni, collaboratore della Stampa, vengono presi continuamente di mira. Berizzi non può presentare i suoi libri se non accompagnato da una scorta.

Si parla tanto di sicurezza, a sproposito se poi si impedisce a 48 migranti recuperati in alto mare, quasi morti di fame e freddo, di sbarcare dopo oltre due settimane di odissea e si consente a picchiatori e criminali come questa di agire indisturbati! Che differenza c’è tra la “testata” di Roberto Spada contro Daniele Piervincenzi e Fabio Anselmo e le botte e il furto della scheda con le foto scattate alla manifestazione di Forza Nuova e altri gruppi simili contro Federico Marconi e Paolo Marchetti, colleghi de l’Espresso?

Articolo 21 è al fianco di tutti i giornalisti e le giornaliste e di tutte le vittime della violenza neofascista: questi criminali sono contro la Repubblica italiana e ci aspettiamo che, come tali, come eversori dei principi costituzionali, vengano colpiti da magistratura e Viminale. Ci aspettiamo l’impegno del governo tutto, e per primo del ministro dell’interno Salvini che dice di avere tanto a cuore la sicurezza del nostro Paese, per stanare i colpevoli e mettere la parola fine su questa deriva che è stata già condannata dalla storia.


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