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Fa bene il Presidente Mattarella a premiare il coraggio

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33 cittadini che hanno mostrato coraggio e solidarietà. Sono loro i nuovi “Cavalieri al merito” della Repubblica italiana. 33 storie di chi non ha avuto paura di esporsi, come la signora napoletana che in metro ha difeso da un razzista un uomo di colore; o la barista rumena che ha denunciato e fatto arrestare alcuni membri della famiglia dei Casamonica, dopo che avevano devastato il suo locale.

Fa bene il Presidente Mattarella a premiare il coraggio, perché questa virtù nel nostro Paese è stata sempre mortificata. Il coraggio intellettuale, come eresia. Il coraggio femminile, come stregoneria. Il coraggio civile, come imprudenza.  La  Chiesa ha sempre predicato ubbidienza. Il fascismo pure. Il maschio-padre-padrone anche. Una triade di oppressione sintetizzata nel motto Dio-Patria-Famiglia, che ancora oggi ha ampio seguito. A cui si fa concavo il conformismo, un composto di paura, opportunismo, voglia di mimetismo nel pensiero dominante.
Ora, i 33 coraggiosi “Cavalieri” hanno il compito di incoraggiare anche gli altri. Il pensiero difforme è possibile. Manifestarlo in pubblico è un atto politico. Così ogni semplice cittadino può essere artefice del miglioramento collettivo. E’ il coraggio dei suoi cittadini, che rende un Paese civile.

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