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Colombia, la Pace si costruisce ogni giorno con le proprie azioni

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C’è una comunità in Colombia continuamente minacciata, che rischia ogni giorno attacchi. La loro colpa? Volere e costruire la pace. È una comunità contadina, si chiama comunità di pace di San José de Apartado (CdP), e da oltre 20 anni ha scelto la neutralità di fronte agli attori armati, la denuncia pubblica di tutte le violazioni dei diritti umani, uno stile di vita solidale fondato su un’economia alternativa.

In Colombia infatti, nonostante la firma nel 2016 degli accordi di pace tra il Governo e le FARC, la pace non è ancora arrivata. I neo paramilitari controllano ormai gran parte del Paese e continuano ad avanzare: solo nel 2018, sono già stati uccisi più di 120 difensori dei diritti umani e leader sociali secondo i dati raccolti dal Programa Somos Defensores.

La comunità di pace di San José de Apartado può contare sui volontari di Operazione Colomba, in un progetto di accompagnamento internazionale per far proseguire l’esperienza di resistenza nonviolenta al conflitto armato. Dal 2009 i volontari mantengono una presenza costante nella comunità e accompagnano i suoi membri durante tutti gli spostamenti: le “scorte civili”, garantiscono protezione e libertà di movimento a persone che altrimenti rischierebbero di subire violenze. In questa maniera è possibile raggiungere Apartadó e i vari villaggi per mantenere i contatti e svolgere tutte le attività agricole dalle quali dipende il sostentamento della comunità.

Le terre della comunità di pace di San José de Apartado sono state dichiarate zone neutrali: più volte i leader e i membri hanno affermato pubblicamente che “senza questo accompagnamento e la rete internazionale che li sostiene sarebbero già stati uccisi”. Il 31 gennaio scorso, con un atto pubblico, hanno distrutto la pistola con la quale quattro paramilitari, un mese prima, avevano tentato di assassinare German e Roviro, appartenenti al consiglio della comunità.

Per garantire l’accompagnamento e la protezione alla comunità di pace, è necessaria la presenza di almeno 3 volontari di Operazione Colomba sul campo: “Un volontario – spiega il corpo nonviolento di pace – per raggiungere la comunità ha bisogno di un volo intercontinentale, voli interni, taxi/jeep. Un viaggio che affronta più volte l’anno, se si considera che i volontari alternano periodi di presenza all’estero a brevi periodi in Italia. Oltre al volo, un volontario necessita di un’assicurazione che lo tuteli e di un visto di soggiorno in Colombia”. Per finanziare le attività di Operazione Colomba è stata avviata una campagna di raccolta fondi su GoFundMe: soltanto l’anno scorso il corpo di pace ha realizzato 27 accompagnamenti nei villaggi e 46 in città, per un totale di oltre 25mila euro. In questo totale sono comprese anche la cura dei muli, il telefono satellitare, il vitto e le attrezzature varie. L’obiettivo è quello di raggiungere una cifra simile, circa 20mila euro, entro la fine del 2018.


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