Attaccare i giornalisti non è mai un buon segnale per lo stato della democrazia di un paese. Se poi l’attacco arriva da chi occupa posti al vertice delle istituzioni non promette nulla di buono. È la storia a testimoniarlo e quella del nostro paese purtroppo ha precedenti drammatici. Basta andare ai tempi del fascismo con il Minculpop Ministero della Cultura Popolare che controllava ogni riga che usciva sui giornali ormai solo di regime, censurava quanto non era gradito, chiudeva le testate non amiche e licenziava chi non obbediva. Non è mai accettabile che dai vertici del governo si lancino minacce e si cerchi di tacitare i giornalisti che semplicemente fanno il loro lavoro raccontando quanto accade ed è sotto gli occhi di tutti. Ieri con i loro insulti non catalogabili come uno sfogo, Di Maio e di Di Battista hanno superato una linea di decenza.
Molti giornalisti con alle spalle editori solidi non si faranno intimidire e continueranno a svolgere il loro lavoro con rinnovata determinazione contro il buio e l’oscurità sognati da simili personaggi politici,ma altri giornalisti potrebbero sentirsi meno sicuri dopo tali minacce. Non ci devono essere tentennamenti davanti a simili attacchi e i nostri organismi di categoria devono dire con chiarezza che chi considera i giornalisti degli sciacalli e delle puttane non può restare iscritto all’albo professionale. Deve essere espulso dalla categoria e non può avvenire come scelta volontaria ma deve essere una decisione d’ufficio in difesa della dignità di tutti i colleghi. È anche indispensabile che i cittadini restino vigili, che si ribellino a tali forme di arroganza e di ignoranza. Governare senza il controllo di una stampa,guardiano del potere, è il desiderio di tutti i dittatori. Il sogno dei 5 stelle è di spegnere la libertà di stampa,manganellando i giornalisti scomodi. Non può passare in Italia. Chi ha combattuto contro il fascismo non ce lo perdonerebbe,i nostri figli non ce lo perdonerebbero.