“La stagione delle nomine” – di Pier Luigi Celli

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Partiti politici, servizi segreti, Vaticano, malavita, tutti in gioco per decidere le nomine ai vertici delle più grandi aziende dello Stato. In campo ci sono soldi, potere, influenza e la sopravvivenza di una classe dirigente ormai bollita.

PRESENTAZIONI
23.11 ROMA | Hdrà, piazza San Lorenzo in Lucina 4, ore 19.00 | con Marco Damilano, Domenico De Masi e Paolo Cirino Pomicino
26.11 MILANO | Libreria Hoepli, via Hoepli 5, ore 18.00 | con Alberto Meomartini, Massimo Mucchetti, Severino Salvemini e Paola Schwizer

E’ tempo di cambi al vertice delle aziende di Stato e Roma, come d’abitudine in questi frangenti, impazzisce come una maionese andata a male. L’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ma il gioco, questa volta, va troppo oltre. La decisione di non confermare l’amministratore delegato di un grande gruppo si rivelerà improvvida, lasciando tra le mani dei politici il cadavere del dirigente destinato alla sostituzione, ritrovato impiccato in una pensioncina del Sud. Chiamato a dirimere questo puzzle maleodorante, tra le trame di salotti ormai decrepiti, i tentativi di ritrovare spazio di qualche eminenza vaticana e l’emergere di brandelli di vecchi apparati di sicurezza del grande partito dei lavoratori, è il commissario Guglielmi. Uomo forgiato dalla montagna e alla guida di una squadra molto variegata, è costretto a navigare tra mille insidie, ma è capace di resistere sostenuto da un intuito affinato, ascoltando molto e giudicando poco.
L’irrompere di un secondo delitto aprirà scenari inquietanti su complicazioni che rimandano a forze opache di una vera malavita che gioca in proprio approfittando degli spazi aperti dalla insipienza politica. Nel risolvere l’intrigo a dispetto dei tanti che hanno fatto a gara per fermarlo, Guglielmi non può che riflettere sulle miserie a cui è stato condotto il paese da un ceto dirigente approssimativo e arrogante.

 

Pier Luigi Celli (Verucchio, 8 luglio 1942) non ha mai avuto peli sulla lingua e sa molte cose che possono servire per capire la società e la politica italiane. È stato direttore generale dell’Università Luiss “Guido Carli” di Roma e della Rai, direttore centrale di UniCredit, membro dei consigli di amministrazione di Hera, Adr, Bat e Unipol, presidente dell’Enit dal 2012 al 2014 (quando si è dimesso). Dal luglio 2014 al dicembre 2016 ha ricoperto la carica di senior advisor dell’amministratore delegato di Poste Italiane. Oggi è presidente di Sensemakers e membro del cda Illy.

Ha scritto moltissimi libri con vari editori, da Sellerio a Mondadori, Aliberti, Piemme, Fazi, Sperling & Kupfer.
Ecco alcuni suoi successi: “Breviario di cinismo ben temperato” (presentazione di Domenico De Masi, Fazi 2002), “Comandare è fottere: manuale politicamente scorretto per aspiranti carrieristi di successo” (Mondadori 2008; Oscar bestsellers 2010), Coraggio, don Abbondio (Aliberti 2009), “La generazione tradita: gli adulti contro i giovani” (Mondadori 2010), “Il cuore ha le sue ragioni” (Piemme 2011), “L’impresa vista dai perdenti” (Aliberti 2011).

“La stagione delle nomine, nella forma del romanzo giallo, racconta le trame delle nomine ai vertici delle imprese statali, vicende che ho vissuto direttamente e che conosco bene.”

Chiarelettere, collana Narrazioni, 360 pagine, 18 euro
Ufficio stampa Chiarelettere _ cell. 3485238601


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