Matteo Salvini è il ministro che si è visto di meno, credo, al Viminale dal 1946 ad oggi, è sempre in giro per propagandare i suoi slogan (noi tireremo diritto, me ne frego, non cederemo alla Ue di un millimetro, ecc.) e le sue misure sulla sicurezza che in realtà generano nella gente la più grande insicurezza. Come questa legge che consente agli italiani di armarsi con più facilità, anche se gli omicidi volontari continuano a diminuire. Siamo scesi a 343 nel 2017 dai 1.300 di non molti anni fa con un incredibile calo, mentre i residenti stranieri (coi quali spesso si mette in relazione la criminalità) sono aumentati del 580 per cento.
L’ultima strumentalizzazione Salvini l’ha tentata a San Lorenzo, un quartiere che ha certo bisogno di interventi di controllo e di prevenzione (da decenni) contro lo spaccio di droga, contro una movida che esaspera e caccia gli abitanti snaturando ancor più lo storico rione “rosso” dei marmorari. Il delitto, atroce, di San Lorenzo non va usato cinicamente per criminalizzare quel quartiere né per dipingere a tinte fosche Roma.
Perché i dati reali sono questi e Matteo Salvini li conosce:
Omicidi volontari della Provincia di Roma
2014: 35
2015: 20
2016: 17
2017: 14
Variazione fra 2014 e 2017
– 60 per cento
Variazione fra 2016 e 2017
– 17,65 per cento
Indice nazionale omicidi per 100.000 abitanti
0,68
Indice romano omicidi per 100.000 abitanti
0,41
Omicidi per 100.000 abitanti
Milano
Rimini
Bologna
Firenze
Torino
Prato
Roma al 7° posto
Rapine in Provincia di Roma
2014: 3.585
2015: 3.068
2016: 2.832
2017: 2.584
Variazione fra 2014 e 2017
– 27,9 per cento
Variazione fra 2016 e 2017
– 8,76 per cento
Ciò significa che l’attività di contrasto delle forze di polizia funziona e che non c’è alcun bisogno di armare i cittadini o di creare ronde private. E’ invece indispensabile aumentare e razionalizzare la spesa per dotare le forze di polizia di automobili, armi, strumenti scientifici, sedi adeguate e presidii rassicuranti. Mentre Comune e Municipi romani devono intensificare l’azione di regolamentazione dei pubblici esercizi (spesso abusivi o illegali), dei loro orari, dei rumori molesti, della somministrazione di alcolici e altro. Bisogna assolutamente evitare di “desertificare” i rioni romani, di espellere altri residenti dal centro e dal semi-centro. Altro che “tolleranza zero”, ruspe e altre balle demagogiche.