Il potere è alcolico. Lo sapevamo, perché si è visto troppe volte chi lo detiene “inebriarsi” per un suo abuso – per usare la stessa definizione adottata dal Presidente Mattarella nel suo ultimo discorso. Il riferimento del Capo dello Stato è alle ultime polemiche tra Governo e organismi di controllo. Io invece collego il monito di Mattarella al caso Cucchi. Perché è proprio nelle stanze dove è stato massacrato e ucciso di botte, che si percepisce meglio di ogni altra situazione come l’abuso de potere possa portare a una sbronza violenta e mortale per chi è l’inerme vittima della mancanza di ogni autocontrollo. Alla fine uno dei carabinieri presenti a quel pestaggio letale ha parlato. E subito sono apparse le immagini della violenza del potere che uccide in stato di ebbrezza e i volti tumefatti di Uva e Aldrovandi e giù, nel buio dell’abuso, fino alle torture nella caserma di Bolsaneto a Genova.
Teniamo d’occhio chi ha potere, affinché lo usi bene. E vigiliamo su chi guida il Governo.
Se straparla, facciamolo accostare, prima che faccia cadere il Paese in un burrone.