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Basilicata, busta con proiettile a giornalista Filippo Mele. La solidarietà di sindacato e Ordine

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La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine nazionale dei giornalisti si uniscono all’Assostampa, all’Odg e al Consiglio di Disciplina Territoriale della Basilicata nell’esprime piena solidarietà a Filippo Mele, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, al quale è stata inviata una busta contenente un proiettile.

«Chi parla di criminalità finisce nel mirino, vittima di minacce di evidente stile mafioso. Il vile gesto segna un grave imbarbarimento che tocca il mondo dell’informazione e tutti i giornalisti che operano in territori di frontiera. Quanto accaduto non costituisce solo un’azione vigliacca contro un giornalista, ma si configura come un preciso attacco al diritto-dovere di cronaca e di critica. Un diritto sancito dalla nostra Costituzione che oggi sta vivendo momenti drammatici anche a causa di un clima generale sempre più torbido, percepibile nel crescente degrado del discorso pubblico. Una caduta nei toni e nei contenuti che sembra disconoscere nei fatti il valore fondamentale di una informazione autonoma e indipendente come pilastro e cartina di tornasole della democrazia nel nostro Paese», commentano i rappresentanti dei giornalisti della Basilicata.

«Tutti gli organismi della categoria – proseguono –, ma anche numerosi rappresentanti della società civile e delle istituzioni, hanno denunciato l’inaudita gravità di attacchi inaccettabili rivolti a giornali, giornalisti, allo stesso Ordine professionale e, più in generale, all’esercizio pieno della libertà di stampa. Vere e proprie aggressioni che hanno avuto per protagonisti anche autorevoli rappresentanti istituzionali. Uno scenario, questo, che rischia di creare un terreno fertile per quanti, non più soltanto con le parole o con gli strumenti legislativi, mirano a mettere a tacere la libera informazione e l’autonomia di chi è chiamato a svolgere una funzione sociale delicata e strategica nel rispetto dei principi deontologici, della verità dei fatti, della responsabilità di quanto viene pubblicato al fine di tutelare, prima di ogni altra cosa, il diritto di ogni cittadino a essere informato con correttezza e completezza».

«Nessuno si illuda», concludono sindacato e Ordine. «Nessuna minaccia, nessuna intimidazione, nessun provvedimento punitivo potranno mettere a tacere giornali e giornalisti. Per questo, nel respingere con fermezza l’atto ignobile rivolto al cronista della Gazzetta del Mezzogiorno, auspichiamo non soltanto che organi di polizia e magistratura possano rapidamente individuare e punire i responsabili di questo gesto esecrabile, ma che, in difesa della libertà di stampa, possa esserci un sussulto di dignità generale da parte di società e istituzioni».


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