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Caporalato, una raccolta fondi per gli indiani Sikh sfruttati nei campi del Pontino

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Trentamila indiani Sikh lavorano, nelle campagne del Pontino, in condizioni di schiavitù: circa 14 ore al giorno per una paga di 4 euro l’ora. Costretti a chiamare “padrone” il proprio datore di lavoro e spesso a far uso di sostanze dopanti per resistere alla fatica. È la denuncia della cooperativa In Migrazione che ha lanciato su GoFundMe una raccolta fondi per avviare un progetto di sostegno e assistenza alla comunità indiana che vive e lavora nella provincia di Latina. “Quella dei Sikh è una comunità pacifica – raccontano – che vive una situazione di isolamento, che non conosce i propri diritti. Vogliamo creare un team specializzato di legali, mediatori culturali e assistenti sociali per supportare i braccianti e fermare il caporalato”. “Quello che succede nel Pontino non può e non deve proseguire oltre – spiega Marco Omizzolo, responsabile scientifico In Migrazione – ma da soli non possiamo farcela. In tanti ci hanno dimostrato in questi anni supporto morale e stima. Ora serve un passo in più”. Il progetto di crowdfunding è raggiungibile alla pagina https://www.gofundme.com/fermiamo-il-caporalato


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