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Testamento solidale, italiani più informati: in aumento chi decide di farlo

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Supera i 3,3 milioni il numero di persone over50 propensi al testamento solidale (mezzo milione in più rispetto al 2016); 1,3 milioni lo hanno già fatto o sono orientati a farlo. “Anche una piccola somma di denaro può fare la differenza”. L’Italia è uno dei Paesi più generosi d’Europa. Il 13 settembre la Giornata internazionale

 

ROMA – Crescono gli italiani over50 che hanno fatto o hanno preso in considerazione di fare un testamento solidale e aumenta anche la conoscenza di questo strumento. Lo rivela l’ultima Indagine di GFK Italia, che dal 2000 monitora con continuità il fenomeno delle donazioni private in Italia, presentata questa mattina, nel corso dell’evento “Lascito, quindi sono. Siamo tutti filantropi”, organizzato dal Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 21 organizzazioni no profit, con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato, alla vigilia della Giornata Internazionale del lascito solidale, per la promozione della cultura della solidarietà testamentaria.

Sono circa 1,3 milioni di persone, pari al 5% della popolazione over 50 (25,5 milioni circa), gli italiani con oltre 50 anni di età che hanno già fatto, o sono orientati a fare, un lascito solidale. E se a questi si aggiunge un ulteriore 8% che prenderà probabilmente in considerazione l’idea di sostenere una organizzazione non profit attraverso un lascito testamentario, la platea di Italiani ultracinquantenni propensi al testamento solidalesupera i 3,3 milioni di persone, mezzo milione (il 15%) in più rispetto al 2016. E se si va più indietro nel tempo, si scopre come il trend di crescita sia tanto sostenuto quanto costante: nel 2013, appena il 2% della popolazione over 55 aveva già fatto un lascito o avrebbe provveduto in tal senso. Secondo l’Indagine aumenta anche la conoscenza dei lasciti testamentari: oggi il 57% degli over 50 (14,5 milioni) dichiara di sapere che cosa siano, rispetto al 52% del 2016. Un aumento percentuale di 5 punti corrispondente a 1,3 milioni di persone in più.

Dati che diventano “ancora più importanti se confrontati con l’andamento costantemente negativo del totale delle donazioni effettuate nel nostro Paese negli ultimi 10 anni”. Secondo l’Indagine GFK Italia, la percentuale di popolazione adulta (14+ anni) che ha effettuato almeno una donazione negli ultimi 12 mesi è scesa dal 30% del 2007 al 18% di oggi: 10 milioni di italiani hanno effettuato almeno una donazione in denaro, destinandola a organizzazioni e cause diverse ( 5,8 milioni di donatori in meno rispetto al 2007). In poco più di un decennio, dunque, il perimetro dei donatori si è ristretto di oltre un terzo passando: da 1 italiano su 3 a 1 su 5. La causa principale, secondo quanto riportato da GFK Italia, “va individuata nella lunga crisi economica che ha colpito l’Italia nello stesso periodo e nelle conseguenze psicologiche e comportamentali che questa ha provocato sulla popolazione, in particolare sulle sue fasce più deboli e sui giovani, confermate dal balzo in avanti (dal 47% del 2000 al 71% del 2017) della percentuale di italiani preoccupati per il futuro”.

L’Italia rimane uno dei Paesi più generosi d’Europa. Si stima in 87,5 miliardi di euro il valore di quanto i benefattori del Vecchio Continente donano in un anno. Per più di metà, rispettivamente con 25,3 e 23,8 miliardi, contribuiscono i cittadini del Regno Unito e della Germania, al terzo posto vengono gli italiani (con 9,1 miliardi all’anno), seguiti da francesi  olandesi e svizzeri. Inoltre, secondo i dati diffusi dalla Fondazione Lang, dei nostri 9,1 miliardi di donazioni versati annualmente a realtà o progetti solidali, 4,6 miliardi provengono da elargizioni di privati, 1,5 miliardi da Fondazioni, il rimanente da lasciti testamentari, erogazioni da parte di imprese e altre modalità.

 “Grazie al testamento solidale anche una piccola somma di denaro può fare la differenza nell’ambito di una filantropia che diventa, realmente, a portata di tutti”, sottolinea Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro.  “Inserire un lascito nelle ultime volontà è la massima espressione del donare e donarsi all’altro al di là del tempo e permette di affidare i propri averi nelle mani di solide organizzazioni non profit che operano ogni giorno con competenza, professionalità, trasparenza e possibilità di ‘fare rete’ con gli altri attori locali, nazionali e internazionali impegnati negli stessi ambiti, per pensare, partecipare e realizzare progetti concreti, efficaci, sostenibili e misurabili nei risultati. – prosegue – E sempre di più, lo confermano i dati  dell’Indagine, gli italiani riconoscono l’importanza di questo gesto per la vita di tante altre persone che ne hanno bisogno”.

Il testamento solidale, sottolineano gli organizzatori, “raccoglie in sé tutte le caratteristiche fondanti della filantropia moderna, nella volontà di prendersi cura dell’altro attraverso un’alta dose di professionalità e di competenze specifiche (dalla capacità di analisi e programmazione al saper “far rete” e individuare i partner pubblici e privati, nazionali e internazionali, più adatti a raggiungere lo scopo prefissato) aggiungendone una fondamentale: dà la possibilità di contribuire in maniera significativa al raggiungimento di un “bene comune” anche a chi si trova in una condizione economica, sociale, culturale e professionale non privilegiata come quella dei grandi filantropi che detengono grandi patrimoni”.

“Da un lato gli italiani avvertono fortemente l’esigenza di essere rassicurati sulla possibilità di ripartire serenamente i propri beni tra i familiari, scongiurando, per quanto possibile, contestazioni e liti post mortem,  dall’altro si sta diffondendo nella cultura del nostro Paese l’idea di poter lasciare dopo di sé,  attraverso lo strumento testamentario, un segno tangibile dei propri valori con un fine nobile di solidarietà  – ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore -. La figura del notaio, in questo, è un punto di riferimento irrinunciabile per chiunque voglia approfondire la propria conoscenza sul testamento solidale e sul come procedere nel modo corretto a garanzia della puntuale attuazione delle proprie disposizioni testamentarie, comprese quelle ispirate da sentimenti di solidarietà sociale”.

Da redattoresociale


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