La Rai viola il Contratto di Servizio, i danni saranno valutati dalla Corte dei Conti. Un piano contro il precariato, il piano news, la lotta alle fake news. Obblighi specifici della Rai entro 6 mesi dall’entrata in vigore del Contratto di Servizio. Ma la Rai non è in grado di rispettarli. E senza Presidente il CdA non può rispettare questi e altri obblighi. I danni sono evidenti. La Procura della Corte valuterà questi comportamenti omissivi.
Per questo oggi il Segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani, a nome dell’Esecutivo del sindacato dei giornalisti della Rai, ha inviato una lettera all’Ad Fabrizio Salini, al Consiglio di Amministrazione, al Collegio dei Sindaci, e per conoscenza alla Commissione parlamentare di Vigilanza.
di seguito il testo della lettera…
CA/c.a. Amministratore Delegato Rai Dr. Fabrizio Salini
CdA Rai
Dott.ssa Rita Borioni
Dott.ssa Beatrice Coletti
Dr.Igor De Biasio
Dr. Marcello Foa
Dr. Riccardo Laganà
Dr. Gianpaolo Rossi
CA/c.a. Collegio Sindacale Rai
Presidente Dr. Biagio Mazzotta
Sindaci
Dr. Roberto De Martino
Dott.ssa Anna Maria Magro
e.p.c. Direttore RUO Rai Dr. Luciano Flussi
Direttore Relazioni Industriali Rai Dr Marco Anastasia
Dott.ssa Antonella Palmerini
Dr. Alberto Mussini
e.p.c. Presidente Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai Dr. Barachini Alberto
Vice Presidenti Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai
Dr. Primo Di Nicola
Dr. Antonello Giacomelli
Segretari Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai
Dr. Massimiliano Capitanio
Dr. Michele Anzaldi
Gentile Presidente,
come a Loro noto, l’articolo 24 del Contratto Nazionale di Servizio tra il Ministero della sviluppo economico e la Rai prevede un preciso obbligo per la Concessionaria: la definizione di un apposito piano volto, tra l’altro, a perseguire l’obiettivo di stabilizzare il personale assunto con contratti a tempo determinato o di collaborazione continuativa. Tale piano – dispone espressamente la norma citata – deve essere definito entro sei mesi dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Contratto Nazionale di servizio; e cioè, considerando quanto stabilito dal relativo articolo 30, entro l’8 settembre p.v.
Ad oggi – e la scadenza è ormai vicina – non solo il piano non risulta definito, ma nemmeno inizialmente predisposto.
Come tutti sanno, il precariato in Rai è un’annosa questione ancora del tutto aperta. Molte lavoratrici e molti lavoratori avevano visto con favore quanto disciplinato dal nuovo Contratto di Servizio: la definizione di un piano con il preciso scopo di stabilizzare finalmente chi (e da molti anni) contribuisce giornalmente, con il proprio lavoro, al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
E anche finalmente riconoscere il “giusto contratto” a chi da anni svolge un lavoro senza il riconoscimento del Contratto adeguato.
È per tale ragione che l’Usigrai ribadisce la richiesta al Consiglio di Amministrazione di nominare con urgenza un Presidente da proporre alla Commissione di Vigilanza, per entrare nel tempo più breve possibile nel pieno dei suoi poteri.
Inoltre, la Rai sta violando un altro obbligo fondamentale (art. 25 lett. e) del Contratto di Servizio): la presentazione, da formalizzare sempre entro la data dell’8 settembre p.v., di un piano di riorganizzazione delle news.
L’Usigrai sottolinea da anni questa necessità, ma l’Azienda si mostra ancora inadempiente nonostante uno specifico obbligo confluito nel Contratto di servizio.
E’ noto che la Rai avrebbe bisogno con urgenza, ad esempio, di un piano per web, social e multipiattaforma; è noto che ci sono testate che hanno bisogno di una guida stabile per attuare un piano di rilancio; è noto che l’informazione di rete vede incontrastato lo strapotere degli agenti, quando invece un serio piano di riorganizzazione potrebbe affidarla alle testate, con conseguenti importanti risparmi.
Eppure, leggiamo costantemente organigrammi già scritti per i futuri direttori di tutte le testate, ma non una riga, un progetto, un’idea su come rilanciare la Rai Servizio Pubblico, su come assicurare un crescente presidio informativo, come garantire mezzi e risorse per aumentare la qualità del lavoro sul campo.
L’articolo 25 del contratto di servizio prevede numerosi altri gli obblighi per la Rai, ma nulla è stato ancora fatto: dalla valorizzazione e promozione della propria tradizione di giornalismo di inchiesta alla attivazione di strumenti per il contrasto della diffusione delle fake news, passando per l’adozione delle migliori esperienze europee ed internazionali sul fact checking.
Dobbiamo purtroppo segnalare, infine, che la presente comunicazione non può essere inviata alla Commissione paritetica di cui all’art. 22 del Contratto di Servizio per un motivo, in realtà, molto semplice e, comunque, sconfortante: nonostante la prescrizione contenuta nel citato articolo secondo la quale tale Commissione si sarebbe dovuta costituire entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del Contratto nella Gazzetta Ufficiale (7 marzo 2018), ad oggi non risulta ancora alcuna costituzione.
I danni di tali comportamenti sono evidenti. I lavoratori precari e le loro famiglie attendono da anni la stabilizzazione e se la Rai dovesse continuare ad omettere ciò che il Contratto di Servizio impone, crediamo che a pagare non debba essere la collettività (e analogamente si può dire per l’omissione del piano news), ma solo i responsabili di tali gravi comportamenti omissivi, che la Procura della Corte dei conti avrà certamente il modo di individuare nell’ambito delle proprie prerogative e competenze.
Cordiali saluti
Esecutivo Usigrai
il Segretario Vittorio di Trapani