Tutto vero quel che dice il senatore Crimi: ha avuto la cortesia di convocarci e ci siamo parlati della nostra idea di profonda riforma dell’accesso all’Ordine dei giornalisti e della sua posizione abolizionista.Noi non intenderemmo alimentare polemiche, ma semplicemente andare avanti nel nostro cantiere,senza pressioni e condizionamenti di alcun tipo.Dobbiamo far osservare però che l’elezione dell’ attuale gruppo dirigente dell’Ordine su un programma riformista e senza bisogno di “contratti” per governare la gestione dell’ente, precede di qualche mese le elezioni politiche; che chi invece un “contratto”ha dovuto stipularlo non vi ha previsto l’abolizione del soggetto chiamato a vigilare sulla correttezza deontologica e sul rispetto della verità a tutela dei cittadini;che è poco gradevole pensare che una proposta sulla quale la categoria sta lavorando e discutendo veda un governo fare a giorni alterni aleggiare la matita rossa e blù. Soprattutto se è lo stesso governo attenzionato in queste ore dagli organismi internazionali che si occupano di libertà di stampa sulla questione fondamentale dell’autonomia del servizio pubblico,in cui una pessima legge rischia di essere finanche superata nell’applicazione in perversa attribuzione all’esecutivo di qualunque scelta, persino in presenza di una previsione di una maggioranza qualificata di garanzia. Nessuno pensi che minacce abolizioniste dell’Ordine possano tacitare i giornalisti.
Lo scrive in una nota il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo VERNA in risposta alle parole del sottosegretario con delega all’Editoria Vito Crimi.