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Rai. Niente di nuovo sotto il sole di luglio

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Voglio  pubblicamente ringraziare Roberto Natale giornalista competente e preparato
Bisogna Cambiare Tutto per non cambiare niente: questa frase la scriveva Giuseppe Tommasi di Lampedusa nel famoso libro “Il Gattopardo” pubblicato nel 1959
Le vicende della RAI sono sempre oggetto d’ interesse politico, poiché come è noto la RAI è finanziata dal Canone che pagano  quasi tutti i cittadini  è uno storico canale multimediale che entra nelle case degli italiani governato dalla politica

Fino ad oggi sappiamo che sono stati eletti dal senato Beatrice Coiletti produttrice esecutiva di MTV e Rita Borioni membro del Cda uscente,(scelta dal PD come elemento di continuità e competenza) mentre la camera ha votato Igor De Biasio e Gianpaolo Rossi. La vera novità è stata l’elezione di Riccardo Laganà da parte dei lavoratori RAI  superando Roberto Natale ex segretario dell’ USIGRAI persona competente, più nota  nel mondo dei media e  non sono stati presi in considerazione giornalisti noti al grande pubblico come Minoli e Santoro

I nomi e i retroscena delle elezioni, a chi interessa, possono essere letti in molti luoghi dell’informazione, personalmente sono interessato a fare delle considerazioni sulla storica,  grande azienda di comunicazione  multimediale di massa la RAI, che nei decenni ha condizionato il modello culturale degli italiani.

Il punto principale dei politici è il desiderio di essere sempre presenti nei mezzi multimediali di diffusione di massa in particolare in RAI- che detiene quasi sempre gli indici d’ascolto più alti.

I dirigenti politici, in particolare quelli  della sinistra li conosciamo, non perché frequentano le sezioni di partito, ma in quanto invitati  nelle varie trasmissioni. Molti di noi ricordano che un modo molto efficace per dibattere i problemi politico sociali e fare delle scelte conseguenti, erano le sezioni dei partiti politici, ascoltando le persone. Le discussioni oltre ad approfondire i vari problemi, stabilivano un rapporto dei dirigenti politici  con la gente, cosa che non avviene con i social media, che  raggiungono in modo capillare molti cittadini, ma mancano di un rapporto interpersonale tra il  politico e le singole persone interessate.

Dietro l’elezione del C.d. A. RAI c’è tutta questa problematica comunicativa, problema complesso che va risolto in modo complesso tenendo presente che i mezzi tecnologici e i contenuti realizzati dalle persone.  nostrano i modelli culturali proposti dalla classe dirigente del paese per condizionare i cittadini.

Queste considerazioni sono supportate da una analisi critica dei contenuti che vediamo su tutte le piattaforme, con una considerazione: nelle nostre case riceviamo circa 1000 canali sul digitale terrestre, circa 2000 sul satellite, un numero molto grande sul web, inoltre in qualunque luogo pubblico andiamo  troviamo un televisore che trasmette vari contenuti e coinvolge il lavoro di milioni di persone.  Viviamo immersi in immagini accattivanti che trasmettono un modello culturale legato al profitto e al facile guadagno.

La RAI Servizio Pubblico , proprio per la sua natura collettiva dovrebbe non essere omologata ai programmi commerciali, sia terrestri che satellitari.

Sono decenni che  discutiamo e proponiamo come il Servizio Pubblico dovrebbe differenziarsi nella ideazione, realizzazione e diffusione di contenuti da diffondere su tutte le piattaforme esistenti. Inoltre la RAI ha una organizzazione mondiale, che porta i suoi contenuti nel mondo. Ancora una volta ricordiamo come  l’interesse dei politici è molto forte sulla RAI al di là delle dichiarazioni pubbliche. Un interesse politico culturale, non certamente economico, poiché le cifre degli appalti sono decisamente inferiori a quelli che si possono avere in altre strutture merceologiche. Quindi ogni volta che si devono rinnovare i vertici del servizio pubblico c’è sempre questo dibattito, dove formalmente i partiti politici, anche quelli di recente costituzione, vogliono apparire distanti, ma che sostanzialmente agiscono in modo puntuale nelle scelte dei gruppi dirigenti.

E’ un dato di fatto che tutti i mezzi d’informazione quando si parla di RAI danno la notizia analizzando vari aspetti, questo a dimostrazione che la politica e chi diffonde queste informazione ritiene l’argomento degno d’interesse.

Detto tutto questo ribadisco: Bisogna Cambiare Tutto per non cambiare niente: come  scriveva Giuseppe Tommasi di Lampedusa nel famoso libro “Il Gattopardo”


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