Lo Stato era profondamente infiltrato dalla mafia. E’ questa la clamorosa conferma che viene dalle motivazioni della Corte d’Assise di Palermo, che ha giudicato le vicende della famigerata trattativa stato-mafia. Ora è tutto chiaro? Purtroppo no. Accertata la responsabilità di alti ufficiali delle forze dell’ordine e di alti funzionari, non si è ancora ricostruita tutta la catena di responsabilità, fino ai mandanti politici di queste torbide operazioni. Perché una cosa è certa: nessuno poteva chiedere incontri con i boss mafiosi, se non aveva dietro la copertura politica dei vertici del Governo. L’unica cosa che sappiamo è che Berlusconi “conviveva” con la mafia, pagandola e ospitando in casa lo stalliere Mangano, che fu talmente discreto sui rapporti dell’imprenditore milanese con i padrini, da essere lodato come eroe da B alla sua morte.