«Scrivi perché sei un cornuto e un infame»: così i Cosco hanno minacciato il consigliere regionale lombardo Giulio Cavalli dalla gabbia in cui aspettavano la lettura della sentenza del processo per l’omicidio di Lea Garofalo. «Perché scrivi sui libri che siamo mafiosi?», domanda Carlo Cosco, ex compagno di Lea e condannato all’ergastolo. Gli ha fatto eco il fratello: «Scrivi perché sei un cornuto e un infame». Dopo le minacce, i Carabinieri hanno fatto allontanare Cavalli, già sotto scorta per le intimidazioni ricevute in passato dalle cosche lombarde. Giuliano Pisapia: “Quanto accaduto nell’aula di tribunale con le minacce a Giulio Cavalli e’ vile e vergognoso. A Giulio la mia solidarieta’ per un attacco di stampo mafioso da parte di chi sa che, a Milano, la violenza criminale e’ stata sconfitta e che, ne’ adesso ne’ in futuro, potra’ avere spazio alcuno e per questo e’ ancora piu’ bramosa di vendetta nei confronti di chi tutti i giorni combatte la criminalita’. Giulio non ha mai smesso di denunciare le infiltrazioni mafiose anche al Nord, un impegno che e’, oggi, parte integrante dell’impegno per il rinnovamento da parte del Comune di Milano”.