Sarò “l’avvocato difensore del popolo italiano”, dice nel primo discorso. Il timing e le reazioni
Di Pino Salerno
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incaricato il professor Giuseppe Conte, ordinario di Diritto privato all’Università di Firenze, e designato dal Movimento5Stelle, con la Lega che ha accettato, di formare il nuovo Governo. Conte ha accettato l’incarico con riserva. La decisione del capo dello Stato è arrivata dopo un colloquio durato quasi due ore. Un incontro “molto cordiale” servito anche per “conoscersi e parlare della situazione” Questo filtra dal Colle. Mattarella ha voluto ribadire anche a Conte, dopo averlo già fatto con Di Maio e Salvini, “il ruolo che la Costituzione assegna al presidente del Consiglio”. Secondo l’articolo 95 della Carta “il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei Ministri”. Il capo dello Stato ha sottolineato al premier incaricato “le difficoltà dell’economia con la necessità di garantire agli italiani sicurezza finanziaria e all’Italia la fiducia dei mercati”. Oltre all’articolo 95 della Costituzione, Mattarella ha anche sottolineato “la necessità di rispettare i principi della Costituzione, compreso l’articolo 81 sui vincoli di bilancio”. Il premier incaricato, fanno sapere dal Colle, “ha assicurato tutta la sua collaborazione”. L’indicazione di Mattarella sembra precisare che il garante dell’unità nazionale e della Costituzione non ci sta proprio a veder realizzato un programma che metta in discussione alcuni punti fermi: “la fiducia dei mercati”, “i vincoli di bilancio” e soprattutto l’autonomia del presidente del Consiglio nel “coordinare l’attività dei ministri”. Mattarella ha insomma ribadito la necessità di un ritorno al rispetto della Costituzione, messa in qualche modo a dura prova dagli accordi trovati e sottoscritti da Di Maio e Salvini. Un discorso che avrà ricadute sulla scelta dei ministri e sull’attività del governo? Lo vedremo nelle prossime settimane.
Il primo discorso del professor Conte al termine dell’incontro con Mattarella
Intanto, il professor Conte, al termine dell’incontro di due ore e mezza con Mattarella, ha letto un discorso che evidentemente era già stato scritto. “Mi propongo di essere l’avvocato difensore del popolo italiano con il massimo impegno e la massima responsabilità” ha detto Conte aggiungendo che nei prossimi giorni tornerà da Mattarella “per sciogliere la riserva”. Il presidente incaricato ha spiegato che “fuori da qui c’è un Paese che attende la nascita di un esecutivo e attende risposte, quello che si appresta a nascere sarà il Governo del cambiamento. Il contratto su cui si fonda – ha aggiunto – a cui ho dato un contributo, rappresenta in pieno le aspettative di cambiamento dei cittadini. Lo porrò a fondamento dell’azione di Governo nel pieno rispetto delle prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente del Consiglio dei ministri e nel rispetto delle altre previsioni e regole costituzionali”. Conte ha poi spiegato che “con il presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata e delle sfide che ci attendono, e di cui sono consapevole, così come sono consapevole di confermare la collocazione internazionale ed europea dell’Italia. Se riuscirò a portare a compimento l’incarico esporrò alle Camere un programma basato sulle intese tra le forze politiche di maggioranza”, ha aggiunto, infine, il premier incaricato. “Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati in corso sui temi del bilancio europeo, della riforma del diritto d’asilo e del completamento dell’unione bancaria: è mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta l’interesse nazionale”. Infine, “nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva, in caso di esito positivo per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare sul serio”.
Il timing per il varo del prossimo governo giallo-verde, o grillo-leghista
Il presidente del Consiglio incaricato incontrerà già giovedì mattina alle 8 i gruppi parlamentari a Montecitorio. Le consultazioni si terranno nella sala riunioni allestita al primo piano, davanti alla Biblioteca del Presidente. I primi ad essere sentiti saranno i gruppi misti di Camera e Senato. A seguire le rappresentanze parlamentari di maggioranza ed opposizione, dalle più piccole alle più grandi. Alle 11,15 i primi ad essere sentiti saranno i deputati e i senatori di Leu e gli iscritti al gruppo misto del Senato, per poi proseguire con deputati e senatori di Fdi (ore 11,45), Pd (12,15), Forza Italia (14), Lega (14,30), ed in chiusura deputati e senatori di M5s, alle 15. Al termine delle consultazioni, Conte tornerà al Quirinale per sciogliere la riserva e per stilare con il presidente Mattarella la lista dei ministri del Governo che presiederà. Una volta decisa e resa nota la lista dei ministri, il Governo giurerà, presumibilmente il giorno dopo, nel Salone delle Feste del Quirinale, davanti al presidente della Repubblica. La Costituzione prevede che il nuovo Governo si presenti in entrambe le Camere per riceverne la fiducia entro dieci giorni dal giuramento; tuttavia, nella storia della Repubblica i tempi per questo adempimento son sempre stati più brevi del termine massimo prescritto dalla Carta. In base alla regola della “culla”, il presidente del Consiglio chiederà la fiducia per prima al Senato e poi alla Camera; il Governo Gentiloni era infatti “nato” a Montecitorio, quindi il nuovo Governo partirà dall’altro ramo del Parlamento. In base a quanto deciso dai capigruppo di Palazzo Madama, la seduta dedicata alla fiducia potrebbe tenersi tra martedì e mercoledì. Infine, una volta nato il Governo ed individuata la maggioranza, sarà finalmente possibile nei giorni immediatamente successivi alla fiducia costituire le commissioni parlamentari, che dovranno rispecchiare nel loro seno la proporzionalità tra maggioranza ed opposizione. Il primo atto per le commissioni sarà l’elezione dei rispettivi presidenti.
La reazione dei parlamentari 5 Stelle e di Salvini
Momenti di gioia e commozione tra gli esponenti grillini a Montecitorio dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Giuseppe Conte l’incarico di formare il governo. “Ce l’abbiamo fatta!”, esultano, abbracciandosi in un corridoio del Palazzo dei Gruppi, Alfonso Bonafede (possibile futuro Guardasigilli) la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni e la deputata Giulia Sarti. E c’è chi, tra gli addetti ai lavori nel Palazzo, ha udito urla di gioia provenire dalla Sala Siani, il luogo dove nei giorni scorsi le delegazioni di M5S e Lega si sono incontrate per stipulare il contratto di governo. “Noi non andiamo a sfasciare niente, andiamo a ricostruire una posizione dell’Italia in Europa, con orgoglio e dignità, senza essere subalterni”, ha detto Matteo Salvini, lasciando la Camera, a proposito del nuovo governo.
La reazione delle opposizioni: Scotto di LeU; Orfini del Pd; Bernini, Forza Italia
“In bocca al lupo al Presidente #Conte. Non sappiamo con quale autonomia, mette la faccia su un contratto di Governo che inaugura la stagione di una nuova destra. Liberista, populista e xenofoba. La nostra opposizione sarà netta e senza sconti”, afferma Arturo Scotto di Leu. A sua volta, il presidente del Pd, Matteo Orfini, scrive sulla sua pagina Facebook: “Alcune cose sono oggi più chiare. Sta per nascere un Governo di estrema destra, composto da forze politiche di estrema destra, con un programma di estrema destra. Con una cultura politica di estrema destra, come dimostrano le fascisteggianti minacce al Quirinale di Alessandro Di Battista. Un Governo di estrema destra che nasce grazie ai voti di Berlusconi, perché i parlamentari della Lega che voteranno la fiducia sono stati eletti nei collegi uninominali anche con i voti di Forza Italia. E grazie al via libera di Berlusconi, senza il quale Salvini non si sarebbe seduto al tavolo con Di Maio”. La risposta di Forza Italia è affidata alla capogruppo al Senato Annamaria Bernini, ed è molto dura anch’essa: “Nasce un Governo che ha una idea della democrazia diversa da quella che sta scritta nella nostra Costituzione. Forza Italia farà opposizione e non voterà la fiducia a un governo che nasce con un programma che ci preoccupa perché non risolve i veri problemi dei cittadini e le tante emergenze che assillano l’economia, le famiglie, le imprese”. Infine, scrive Bernini, “saremo vigili su un esecutivo che nasce sbilanciato sul M5S, di cui non abbiamo alcuna fiducia e che reputiamo immaturo per guidare l’Italia”.
Le reazioni di alcuni quotidiani europei, Le Monde, El Paìs e Financial Times: “primo governo populista di un paese fondatore del progetto europeo”
Giuseppe Conte “è stato incaricato di formare il primo governo populista di un Paese fondatore del progetto europeo”, scrive il quotidiano francese Le Monde dopo l’incarico affidato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella “all’esperto di diritto civile e amministrativo, finora sconosciuto al grande pubblico”. “Il professore Giuseppe Conte sarà il primo ministro italiano”, titola sul suo sito web il quotidiano spagnolo “El Paìs”, che ricorda come “negli ultimi giorni la sua figura sia stata posta in discussione per la mancanza di esperienza politica e soprattutto dopo le notizie di alcuni media” sul suo curriculum. “Giuseppe Conte ha ricevuto il mandato formale di diventare prossimo premier italiano, alla testa di una coalizione di due partiti populisti che prenderà il potere tra i timori che possa sfidare le relazioni di Roma con l’Europa”, scrive nella sua edizione online il “Financial Times”, ricordando le critiche nei suoi confronti per la mancanza di esperienza politica e le accuse di aver “abbellito” il suo curriculum.