Io non gufo. Anzi, guardo a Conte con laicità

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E’ un po’ come l’auto della scuola guida: chi conduce, può essere sempre smentito dalle frenate dell’istruttore. Che nel caso del Governo Conte saranno ben due, Di Maio e Salvini.
Eppure, io credo che questo professore possa far bene. Anzi, spero che sia l’elemento di “correzione” del programma, là dove appare al limite del reazionario. Per esempio, visto che si dichiara molto vicino al Vaticano, penso possa far valere il proprio ruolo per evitare i respingimenti in mare – al limite dell’omissione di socorso – annunciati da Salvini. Così come vorrei che mettesse le ganasce alla sua ruspa per spinare i campi Rom, senza porsi il problema di creare così altri profughi accampati nelle stazioni e nelle aiuole. Confido in Conte anche per scongiurare la pena di morte per i ladri in appartamento in fuga, con la conseguente diffusione di armi tra i cittadini, che così saranno incentivati  ad udarle anche in litigi in famiglia e di vicinato.
Insomma, io non gufo. Anzi, guardo a Conte con laicità. Spero che possa “interpretare” il programma, soprattutto per ripulirlo dalle tante scorie tossiche che contiene. Solo così potrebbe riscattarsi dall’immagine di uomo teleguidato e servire il Paese. Glielo auguro. Me lo auguro.

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