Non passa giorno senza uno o più infortuni mortali sul lavoro, anche in estate, anche nei periodi di ferie. Le statistiche ufficiali parlano di riduzione ma non fanno i conti con la crisi… In Provincia di Treviso un operaio di una ditta di surgelati di Riese Pio X e’ morto dopo 24 ore di agonia in ospedale: il 32 enne era rimasto per una ventina di minuti chiuso in una cella frigorifera alimentata ad azoto. La temperatura all’interno del locale era di meno 40 gradi: l’operaio, residente a Vedelago (Treviso), sembra si sia sentito male. I colleghi non vedendolo uscire lo hanno soccorso tra il gelo e la carenza di ossigeno. Dopo un giorno di lotta tra la vita e la morte il giovane non ce l’ha fatta.
A Greve in Chianti un operaio marocchino di una ditta specializzata nella rimozione dell’amianto è morto mentre stava lavorando di notte per rimuovere lastre di amianto. Il fatto e’ avvenuto ieri sera. precipitando per circa sei metri. L’uomo, che dai primi accertamenti sembra lavorasse regolarmente per l’azienda, e’ morto sul colpo dopo essere precipitato per circa 6 metri.
L’operazione di rimozione dell’amianto era stata regolarmente segnalata all’Asl. Sono in corso le indagini, da parte di carabinieri e asl, per chiarire i motivi per i quali l’uomo fosse al lavoro in orario notturno e se indossasse regolarmente l’imbracatura. Il cantiere e’ stato sequestrato.
Un muratore quarantenne ha riportato traumi gravissimi a torace, addome e bacino dopo essere rimasto schiacciato ieri pomeriggio da un escavatore all’interno di un cantiere edile di Almenno San Salvatore, in provincia di Bergamo. Il lavoratore sarebbe stato investito dalla ruspa, secondo i primi accertamenti di Asl e carabinieri, durante la posa delle fognature di un nuovo quartiere in costruzione alle porte del paese. Soccorso dal 118, e’ stato trasferito d’urgenza agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove i medici si sono riservati la prognosi.