di Antonio Tarallo
“Essere potenti è come essere una signora. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei”, così si esprimeva l’autorevole Lady di ferro, Margaret Thatcher, che governò la Gran Bretagna negli anni ’70. Fu lei che arrivando davanti al famoso numero 10 di Downing Street, citò come Premier appena eletto, proprio la preghiera semplice di San Francesco. Ai microfoni e telecamere dell’epoca disse: “Where there is discord, may we bring harmony. Where there is error, may we bring truth. Where there is doubt, may we bring faith. And where there is despair, may we bring hope”. La Cancelliera tedesca Angela Merkel, più volte è stata paragonata proprio alla Lady inglese, per tenacia, per valori, per un modo di “far politica” rigoroso e intransigente. “La donna più potente del mondo” così l’ha definita nel 2012 il magazine “Forbes”. Quella della Merkel è una vita piena di traguardi raggiunti, sempre più alti. Arriverà ad Assisi per il dono della “Lampada della pace” per la seguente motivazione: “Per la sua opera di conciliazione in favore della pacifica convivenza dei popoli”.
Ma andiamo un po’ a ritroso, in maniera proustina, nella sua vita e scopriamo chi è Angela Merkel.
Angela Dorothea Kasner nasce ad Amburgo nel 1954, figlia di un pastore luterano – che la influenzerà fortemente per il modus pensandi e nei saldi principi morali – e di un’insegnante di Inglese e Latino. I genitori poco dopo la sua nascita si trasferiscono a Templin, una cittadina della Germania Est che si trova a circa 80 km da Berlino. Lì, nel liceo che frequenta, denota subito uno spiccato quoziente di intelligenza: matematica e lingua russa, queste due “le perle” dei suoi studi. Nel 1973 si trasferisce a Lipsia dove si iscrive alla facoltà di fisica e a 23 anni si sposa con il primo marito, Ulrich Merkel (si separerà da lui negli anni ’80, conservandone però il cognome). Dopo una brillante carriera universitaria – Lipsia prima e poi, Berlino all’Accademia delle Scienze Adlershof, come unica ricercatrice donna – incomincia ad interessarsi alla politica.
E’ il 1989 quando Angela Merkel si confronta con il movimento “Il popolo siamo noi”, nato dopo la caduta del muro di Berlino. Elezioni libere del 18 marzo del 1990: la giovane Angela Merkel diviene la portavoce dell’ultimo governo della Repubblica democratica tedesca.
Dicembre 1990, viene eletta al parlamento del Bundestag e il suo partito si fonde con la CDU della Germania Ovest. La Merkel diviene ministro per le donne e i giovani nel terzo governo di Helmut Kohl. Diverrà poi ministro per l’ambiente nel 1994.
Quando Helumt Khol viene sconfitto alle elezioni federali (1998), viene eletta segretaria generale della CDU, lo storico partito cattolico tedesco. Durante questi anni, colpisce l’opinione pubblica dei colleghi politici e degli elettori, per il suo modo di fare pacato, mai sopra le righe. Esempio lampante il famoso dibattito televisivo delle elezioni del 2005: davanti a lei il suo avversario, il duro Schröder, e lei con – invece – tono dolce, sottile ad argomentare il programma elettorale. Inizia l’era Merkel. Prima donna Cancelliere, nel novembre 2005. Si ricandida alle elezioni del 2009, secondo suo governo. E…se ”non c’è due senza tre”, il 2013 la vede vincere nuovamente le elezioni. E’ il Merkel II. Successivamente ci sarà un terzo governo alla sua guida, a seguito delle elezioni federali del 2013.
Ma perché tanto successo? In un’Europa che – non possiamo nasconderlo – più volte ha visto e vede un cambio di governo sempre “alle porte”, risalta non poco questa legge della continuità, tutta teutonica. Forse la risposta potrebbe essere: il coraggio. Ecco il prezioso “elisir di lunga vita”. Potrebbe, a primo acchito, sembrare questa affermazione alquanto banale, ma non può certo del tutto, essere considerata tale perché dietro al suo coraggio, vi è un’applicazione meticolosa di studio. Ecco, in sintesi, il “metodo Merkel”: approfondire. Il suo essere “prima della classe” è rimasto – non c’è che dire! – così insito nella sua persona che affrontare le problematiche sociali-politiche-economiche, con accurata preparazione, è divenuto anche un modo per risolverle. In fondo, dovrebbe essere questo il compito morale della politica: risolvere il problema. Dunque: studio, preparazione, e di conseguenza, risoluzione. Non si arriva impreparati in politica. Ed è stato – una curiosità “leggera”, definiamola così –il cantante degli U2, Bono Vox, a sottolinearla: “La sua meticolosità e conoscenza dei dossier ne fanno una persona molto pericolosa nelle negoziazioni”, aveva dichiarato durante un summit del G8. Angela Merkel, ricordiamo, è stata la seconda donna nella Storia a presiedere tale consesso. La prima? Non poteva non essere la Lady di ferro britanicca!
Un coraggio, quello della Merkel che si è dimostrato assai ardito nel 2015, quando la Germania accolse un milione di migranti. Proprio da questo episodio, nasce la decisione del Sacro Convento di Assisi di premiarla con “La lampada di San Francesco”. La Germania è tra i sei stati dell’Ue che si sono presi carico di quasi l’80 per cento delle richieste d’asilo presentate in Europa. In quella occasione la Cancelliera dichiarò: “La Germania è un paese forte, e il suo motto dev’essere: Abbiamo risolto tante cose, possiamo farcela anche stavolta!”.
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