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Giornalisti minacciati, in aula con Federica Angeli per supportare la sua coraggiosa testimonianza

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La notte del 15 luglio del 2013 la giornalista Federica Angeli è stata testimone di un brutto fatto di cronaca che coinvolge il clan Spada e che ora è oggetto di un processo che vede tra gli imputati Carmine e Ottavio Spada. Questa mattina nell’aula Occorsio del Tribunale di Roma Federica ha ricostruito i fatti di quella notte,sentita come teste della pubblica accusa. Ha raccontato di aver assistito al tentato duplice omicidio avvenuto nei pressi di una sala giochi che si trovava a pochi passa dalla sua abitazione a Ostia. Non fu la sola a vedere cosa era accaduto,né a guardare carmine Spada correre verso la caserma dei carabinieri e Ottavio filare via claudicante, mentre una Citroen C2 nera sgommava per far perdere le tracce. Ma tutti gli altri, che si erano affacciati, attirati dal trambusto, abbassarono le tapperelle e si ritirarono perché Carmine Spada aveva intimato ad alta voce: “Che cazzo state guardando, lo spettacolo è finito. Tutti dentro!”.E tutti obbedirono. Federica Angeli no. ” Io non prendo ordini da uno Spada”, ha ribadito ieri. E infatti scese in strada a fare il suo lavoro, a cercare di capire cosa era accaduto davanti al locale. In aula la giornalista è stata estremamente ferma e puntuale nelle risposte alle domande del pubblico ministero. L’escussione della teste cardine di questo processo è avvenuta in un’aula gremita di giornalisti, tra cui il direttore di Repubblica Mario Calabresi, il vicedirettore, Sergio Rizzo,e una delegazione foltissima della Federazione Nazionale della Stampa,compresi il Presidente Giuseppe Giulietti e il segretario Raffaele Lorusso, dell’Usigrai,del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, dell’Associazione Articolo 21, di Stampa Romana, Odg Lazio, rete NoBavaglio, Libera e Libera Informazione.Un’iniziativa che ne segue altre analoghe e che si inserisce nella ferma volontà degli organismi di categoria di far da scorta mediatica ai giornalisti minacciati nello svolgimento del loro lavoro. Ad assistere al dibattimento c’era anche, per la prima volta, il sindaco di Roma Virginia Raggi a rafforzare la rappresentanza istituzionale insieme a Gianpiero Cioffredi dell’Osservatorio sulla criminalità della Regione Lazio.


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