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Un filo rosso unisce i sistemi criminali di Roma, cosa emerge nell’inchiesta “Gallardo”

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Il 21 marzo scorso i carabinieri del comando provinciale eseguono 18 arresti per associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di droga e lesioni aggravate dal metodo mafioso. L’inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti della DDA di Roma Giuseppe Cascini e Michele Prestipino non è la solita operazione sul traffico di droga ma è qualcosa di può, lo si intuisce subito leggendo i nomi degli arrestati. Prima di tutto Gennaro Esposito e Salvatore Esposito e Arben Zogu detto “Riccardino” detto Riccardino l’albanese. Si tratta di quelli che vengono definiti- dai carabinieri del Ros di Roma nell’inchiesta Mafia Capitale- la batteria dei napoletani di Ponte Milvio legati a “doppio filo” con Michele Senese e il leader indiscusso degli Irriducibili della Lazio e pluri pregiudicato Fabrizio Piscitelli alias Diabolik.

Ci sono i fratelli Esposito Gennaro detto Genny e Salvatore detto Sasà ma anche gli uomini di spessore che gravitano nell’alveo della famiglia Senese: dal Velliterno Gabriele Cipolloni a Ugo Di Giovanni. Gli albanesi sono la forza “militare” del gruppo –anch’essi “cementati” intorno al tifo per la Lazio. Riccardino l’albanese ha modi spicci e si fa rispettare. I legami degli Esposito con la camorra vengono da lontano sono legami pesanti con il clan Licciardi entrambi sono figli del boss Luigi detenuto per associazione di stampo mafioso. Arrivano a Nettuno nei primi anni del 2000, dove si legano ben presto con la famiglia Sparapano, originaria di Tor Bella Monaca ma da tempo radicata a Nettuno. Uno dei principali gruppi criminali sul panorama dello spaccio a Tor Bella Monaca. Siro Sparapano (arrestato assieme agli Esposito il 21 maggio scorso), Nico Sparapano vengono arrestati dalla polizia  la notte di San Valentino 2013 perché secondo  gli investigatori sono responsabili di una sparatoria contro i buttafuori della discoteca romana Alibi rei di non aver “portato rispetto”. Secondo gli uomini delle forze dell’ordine con loro ci sono anche altri esponenti della malavita organizzata come Genny Esposito. Le perquisizioni della polizia di stato, portano a ritrovare a Nettuno le due semiautomatiche utilizzate per sparare. Poi ci sono gli storici legami con Michele Senese di Bernardo Sparapano –per anni latitante- arrestato il 4 aprile del 2016 a Nettuno.
Sparapano stà scontando una pena di 8 anni per associazione a delinquere finalizzata al narco traffico. A Nettuno gli Esposito forti del legame con gli Sparapano gestiscono il traffico degli stupefacenti-come raccontano numerosi collaboratori di giustizia- con solidi rapporti con la locale costola dei casalesi guidata fino al maggio del 2010 da Pasquale Noviello, oggi seppellito da decine di anni di carcere per reati di stampo camorristico commessi tra Nettuno,Anzio e Aprilia. C’è infine l’ombra della ‘ndrangheta locale del clan Gallace. Da Nettuno inizia il percorso degli Esposito che arrivano a gestire con forza e determinazione alcune piazze di spaccio di San Basilio da sempre una delle piazze chiuse più lucrose della capitale. Secondo i magistrati dell’antimafia capitolina una scalata criminale resa possibile grazie all’appoggio di Michele Senese.

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