Il testo della lettera di protesta – «approvata per acclamazione e poi all’unanimità», come ha sottolineato il presidente del Cnog, Carlo Verna – è stato letto nel corso di una conferenza stampa congiunta di Ordine e Federazione nazionale della Stampa italiana convocata per ribadire la posizione unitaria dei giornalisti italiani su temi quali la tutela delle fonti e del segreto professionale e il contrasto alle querele bavaglio e alla precarietà nel settore del giornalismo.
«Siamo di fronte ad una escalation di attacchi alla libertà di informazione, e dunque al diritto dei cittadini di essere informati, il cui obiettivo è quello di ridurre gli spazi della libertà di stampa. Un clima che ci avvicina alla Turchia più che all’Europa. Comincio a chiedermi dove stiamo andando e dove siano le differenze, che si vanno attenuando, tra l’Italia e quel Paese, dove è vero che ci sono decine di giornalisti in carcere, ma è anche vero che le perquisizioni sono all’ordine del giorno», ha affermato il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, aprendo la conferenza stampa.
«La tutela delle fonti, il contrasto alle minacce, al fenomeno delle querele bavaglio e alla precarietà del mercato del lavoro devono essere i temi al centro di un’azione congiunta di tutti gli enti di categoria. Non in difesa delle prerogative di una professione, ma… Da fnsi