Dal 13 febbraio Elnura Alkanova, giornalista freelance kirghiza, è accusata di “diffusione di informazioni riservate di natura commerciale o bancaria”.
In attesa dell’incriminazione formale, le è stato imposto il divieto di lasciare la sua città. Se giudicata colpevole, rischia cinque anni di carcere.
Alla fine del 2017, Alkanova ha pubblicato le conclusioni di un’inchiesta giornalistica su un episodio di corruzione che sarebbe avvenuto nel corso della vendita di proprietà governative nei pressi della capitale Bishkek.
Alkanova nega di aver attinto a fonti riservate, sostenendo di essersi basata unicamente su informazioni disponibili in rete.
Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, si tratta di una persecuzione politica nei confronti del giornalismo investigativo, che in Kirghizistan non è esattamente apprezzato.
La riprova è che già a dicembre Alkanova era stata convocata dalla polizia e sollecitata a rivelare le fonti della sua inchiesta e i nomi dei suoi collaboratori, minacciata di venire incriminata per falsa testimonianza e costretta a mostrare le chiamate effettuate dal suo cellulare.
Alkanova ha lavorato per i portali indipendenti Kloop e Fergana, per Radio Free Europe / Radio Liberty e per il Progetto d’indagine sulla corruzione e il crimine organizzato.