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Unità a prescindere? Stimo Prodi, ma non condivido la sua posizione

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Unità a prescindere? Per Prodi sì. La sinistra per lui deve essere unita anche se il PD non è più di sinistra (vedi art. 18). Ma che unità è se non si condividono più gli stessi valori, ad iniziare dalla difesa dei lavoratori? Se non c’è più lotta vera alla povertà, ma bonus scaccia diritti (asili, stipendi, scuole)?  Se non c’è contrasto serio alla corruzione e all’evasione, ma oltre l’80 per cento del gettito fiscale viene da pensionati e lavoratori dipendenti sempre più spremuti? Se salute, giustizia, lavoro, sicurezza, ambiente sono continuamente oltraggiate dalle lobby dei potenti? Se persino il risparmio è rapinato dai compagni di tartine a cui si concedono prestiti senza garanzie che vanno in malora? Per un PD che viene dalla sinistra e ignora questi temi non si può chiedere un’unità di facciata, perché sarebbe pura ipocrisia.

Mi spiace dirlo perché stimo Prodi, ma non condivido la sua posizione.
Anzi, credo che il tradimento dei valori fondanti di sinistra – come è avvenuto per mano del PD di Renzi – obblighi alla denuncia e alla separazione, se ha ancora un senso la fede agli ideali di libertà, uguaglianza e giustizia. Anche se la strada è più dura e faticosa. Chi è rimasto nel partito come Cuperlo per amore di unità, alla fine se n’è dovuto fare una ragione: senza conflitto e rottura, si è inutili. No, caro Professore, non ci siamo. In un Paese dove il PD ignora la maggioranza che soffre, la priorità non è la sua unità, ma la lotta alle ingiustizie.

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