I padroni della città

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Chi ha invitato Mario Ciancio all’inaugurazione del cantiere di Corso dei Martiri?

La mattina dell’undici dicembre Mario Ciancio ha preso le sue pillole, si è sistemato il colletto, ha infilato con due dita la pochette nel taschino e inforcato l’orologio d’oro. Ha aperto lo sportello della Jaguar e affrontato il terribile traffico in entrata in città. Alla radio Al Bano cantava Nostalgia Canaglia e il meteo avvertiva che sarebbe stata una giornata soleggiata e fredda.

Arrivato in Corso dei Martiri ha applaudito ai proclami di Lavoro e progresso del Sindaco Bianco e s’è accomodato in prima fila nell’ aula magna della Vespucci. Accanto agli assessori, al Questore, al Prefetto. Come se i giudici non l’avessero accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Come se il Tribunale non l’avesse rinviato a giudizio per lo stesso reato. Come se niente fosse. Imprenditori, politici, alti funzionari a Catania non disdegnano la vita mondana. Nelle loro ville fuori città tengono festicciole, aperitivi e banchetti. Ostentano vecchi titoli nobiliari, obbligano alla livrea la servitù, credono di vivere dentro una fiction sull’ aristocrazia inglese. Fanno comunicati stampa. Invitano direttori e fotografi alle loro feste. Hanno anche un sito internet dove sfoggiare le loro serate vip.

Mario Ciancio non è tra costoro. Non va a casa d’altri. Preferisce accogliere gli ospiti importanti nella sede del suo quotidiano. Magistrati, imprenditori, candidati alle massime cariche prendono
l’ascensore privato e si ritrovano attorno a un tavolo di cristallo a sorseggiare tè col signor Ciancio a capotavola. L’ultimo è stato Nello Musumeci, neopresidente della Regione Sicilia. Senza imbarazzo ha fatto la riverenza a un imputato per mafia. La presenza di Ciancio agli eventi pubblici è legata a una rinnovata voglia di mondanità o ai consigli dei suoi legali? Come se gli stessero consigliando di farsi vedere, di non vivere l’accusa di mafia come uno stigma, di dimostrare la sua influenza, sfoggiare le sue amicizie, calcare palchi, mostrarsi a favor di telecamera. Cogliere le occasioni per farsi riconoscere, anche oggi e nonostante tutto, come il pezzo più importante della… Continua su isiciliani


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