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 Trump. Amref: “Indecorose dichiarazioni. Lasci parlare noi dei cessi”

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Il Direttore di Amref Italia – parte della rete Amref, più grande organizzazione che si occupa di salute in Africa – attacca le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti e lo invita a rivedere le sue parole, perché di cessi, quelli veri se ne parli solo per questioni di salute e sviluppo e non per definire Paesi, migranti ed esseri umani.
 
“Commento indecoroso quello di Trump riferito ad alcuni Paesi definiti cessi dal Presidente degli Stati Uniti d’America, in una discussione con alcuni membri del Congresso. Il riferimento era ai profughi provenienti da Haiti, El Salvador e da alcuni Paesi africani. Non solo indecoroso ma, nel definire anche chi è più degno di poter entrare in America, tra un Paese e l’altro – vedi il richiamo alla Norvegia – anche razzista. Noi, di Paesi africani, ci occupiamo dal 1957. Noi siamo africani e quelle dichiarazioni ci offendono e ci preoccupano, sia per gli scenari che hanno a che fare con la migrazione, che per quanto riguarda l’aiuto allo sviluppo di un attore importante come gli Stati Uniti. Nel dramma di queste dichiarazioni uno dei commenti – nel nostro stile sarcastico – che ci viene, ha a che fare con la realtà: noi di cessi ci occupiamo tutti i giorni”. Lo scrive Amref in una nota.
 
“Di un oggetto incomunicabile come le latrine ci occupiamo per dare il nostro apporto alla salute di quei Paesi. E lo facciamo in molti posti – Uganda, Sud Sudan, Etiopia – dove incontriamo quei profughi che il Presidente definisce così in maniera indegna. Ci occupiamo di queste cose perché circa 2,5 miliardi di persone al mondo non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, (Oms-Unicef 2014) e le implicazioni in termini di salute e di costi sono elevatissime. L’OMS stima che l’insufficienza di acqua potabile, inadeguatezza di servizi igienico-sanitari e di igiene delle mani, sia stato responsabile per il 58% per cento delle morti per diarrea nel 2014, raggiungendo fino a 840.000 decessi nei Paesi a basso e medio reddito.  Siccome conosciamo molti Paesi africani, siccome da sempre ci adoperiamo per la crescita delle comunità africane ci auguriamo che arrivino delle scuse, e soprattutto che possano corrispondere a un sincero ravvedimento”.

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