Nel 2016 in Italia sono scomparsi circa trentamila minori stranieri non accompagnati, quasi il doppio del 2015 e i dati del 2017 non sono affatto confortanti. Su dieci minori scomparsi otto sono minori stranieri non accompagnati. È la Sicilia la regione in cui si verificano il maggior numero delle scomparse (1.607 al 31.12.2016 su un totale di 1.802). La scomparsa di tanti minori avviene nei centri di prima accoglienza: alcuni proseguono certamente il loro viaggio, ma per altri c’è il rischio sempre più concreto che vengano immessi dalle mafie nella tratta di esseri umani, a cominciare dalla prostituzione per finire nel traffico di organi umani. Da padre non riesco a comprendere come su questo fenomeno l’attenzione non sia massima.
Perché partenze così massicce di minori non destino forte preoccupazione presso gli organi competenti? Essendo soggetti vulnerabili, in queste fughe si espongono a un sacco di pericoli, in particolare il rischio di ogni genere di sfruttamento. E capita anche che se ne perdano totalmente le tracce. Come è giusto che sia, per la legislazione italiana, i minori stranieri non accompagnati non possono essere espulsi e la loro tutela deve essere garantita fino alla maggiore età. Accade questo? Sono e restano tuttavia adolescenti fragili, che hanno attraversato l’inferno e che, una volta giunti in Italia, si ritrovano smarriti e soli, con lingua da imparare, cultura da scoprire e affetti da ricostruire. Un grande maestro del diritto mi diceva spesso che il valore di una società si poteva giudicare da come si prendeva cura dei bambini e dei vecchi.
La cosa che mi lascia esterrefatto è che si parla tanto di sfruttamento di questi “angeli” e non si parla mai di traffico d’organi umani. Nessuno ne parla. Perché? Dato che solo di ipotesi si parla, e di bambini e adolescenti di cui non resta traccia, perché l’ipotesi dell’espianto di organi non viene nemmeno sfiorata? Esiste una frangia della criminalità organizzata che si è dedicata al redditizio traffico di organi umani. In una indagine della Procura di Roma i magistrati albanesi, indagando in collaborazione con quelli italiani, sulla scomparsa di duemila bambini (mai più ritrovati), arrivarono a scoprire che quei bambini erano stati “smistati” anche in Italia. Se così fosse, nel nostro paese non solo si traffica in organi umani ma si pratica anche l’espianto. I trapianti clandestini, si praticano con eliminazione del “donatore”. Nel nuovo mercato globale gli interessi mafiosi si intrecciano indissolubilmente con una “élite” di insospettabili. Il traffico di organi lega indissolubilmente criminalità organizzata, a cui spetta il procacciamento delle vittime e lo “smaltimento dei rifiuti”, e le persone cd. “perbene”.
Chi effettua l’espianto e il trapianto? Senza dubbio alcuno eccellenti chirurghi in cliniche super attrezzate. Occorrono complici nelle istituzioni e ricchi fruitori dei trapianti disposti a pagare qualsiasi cifra. Il traffico di organi con i suoi orrendi sacrifici umani, purtroppo, esprime la logica conseguenza di una società di potenti che si contrappone a quella degli oppressi. Questi ultimi diventano spesso merce: schiavi, prede, pezzi di ricambio. La vera ingiustizia è che su questo orrore regna il silenzio. Ci sarà un giudice a Berlino?
(Vincenzo Musacchio, direttore scientifico della Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise)