“L’insulto” segna il debutto nel 2017 del regista Ziad Doueiri – 54 anni, già assistente alla regia di Quentin Tarantino – in concorso ufficiale alla Mostra del Cinema di Venezia dove Kamel El Basha, uno dei due attori principali, è stato premiato con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile. Inoltre è il film libanese candidato alla corsa per l’Oscar.
Ambientato a Beirut, racconta di un profugo palestinese, che vive da tempo nella capitale libanese dove lavora come capocantiere. E di un libanese, militante della destra cristiana e xenofobo, che non perde mai occasione di manifestare verso i palestinesi il suo disprezzo. Un giorno, per caso, il palestinese si trova a dover aggiustare alcune tubature sul balcone dell’appartamento dell’altro e, istintivamente, tra i due s’instaura una tensione sotterranea che esplode nell’insulto dell’autoctono verso lo straniero: “Sharon avrebbe dovuto sterminarvi tutti“. L’aggredito risponde con un pugno. Così’, senza vera causa, i due uomini arrivano a fronteggiarsi in tribunale, in un processo che suscita reazioni sempre più incontrollabili, coinvolgendo fazioni di popolo…
“L’insulto” tocca un aspetto nevralgico del Libano attuale e del medio Medio Oriente: la convivenza irrisolta tra persone di origini, culture e religioni differenti. Coabitazione difficile soprattutto in una terra marchiata da un passato di conflitti e stragi, oltre che da pregiudizi e differenze. Aspetto fondamentale della pellicola di Doueiri è la capacità di far risaltare, sia sul piano psicologico sia su quello individuale, uno scontro i cui confini pubblici e privati sono connessi: la storia drammatica dei paesi cui appartengono i due protagonisti rivive nell’ostilità personale, densa di credenze errate che distorcono la visione del prossimo. In altre parole, il privato è politico e viceversa, così una guerra è anche l’ampliarsi di vicende intime. Visione che mette in risalto la psiche e i sentimenti umani quale detonatore di conflitti. Limite del film di Doueiri è forse quello di essere un po’ troppo didascalico, con scene che, insistite, diventano poco naturali. Peccato perché dice molto su un tema che, in fondo, non riguarda soltanto il Medio Oriente.
Titolo originale: L’insulte
Nazione: Francia, Libano
Anno: 2017
Genere: Drammatico
Durata: 110′
Regia: Ziad Doueiri
Cast: Adel Karam, Kamel El Basha, Camille Salameh, Rita Hayek, Diamand Bou Abboud, Talal Jurdi, Christine Choueiri
Produzione: Ezekiel Films
Data di uscita: Venezia 2017 – In Concorso – Nelle sale 6 dicembre 2017