Grazie. Siamo noi che diciamo grazie a te, Rossella, e alla tua famiglia. Noi cittadini democratici, noi delle associazioni d’impegno volontario, noi che crediamo in un mondo di pace e di uguali. Siamo noi che vogliamo indicare all’Italia e al mondo, come esempio dell’attuale “meglio gioventù” di questo nostro Paese, una ragazza semplice e coraggiosa che al ritorno a casa, dopo nove mesi di prigionia
, non si piange addosso, non chiede vendetta, esorta alla comprensione, alla conoscenza, all’aiuto di popolazioni sulle quali il giudizio non può essere condizionato da disperati episodi di sopruso o violenza. Intervenire prima, dice Rossella, per evitare altri casi come il suo. Un “angelo del deserto”, come quegli “angeli del fango” di 45 anni fa. Impegnarsi per un mondo di pace, di tolleranza, di fratellanza, proprio come è negli scopi dell’Associazione Articolo 21, ribaditi nella grande assemblea nazionale di giovedì scorso.
Per questo, a nome della sezione di Cagliari di Articolo 21, propongo che a Rossella Urru venga assegnato il premio nazionale intestato a quel grande, semplice e geniale comunicatore che fu Paolo Giuntella. Rossella ha saputo comunicare amore, consapevolezza, disponibilità e continua a praticare la solidarietà. Una lezione di Pace per il mondo. E se il premio le sarà assegnato, che la consegna avvenga a Samugheo, perché l’esempio di dignità che la sua famiglia e tutti i suoi concittadini hanno saputo dare merita comunque un riconoscimento oggettivo.