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Castelvetrano-Selinunte: festival della legalita’ in tour

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Nella ricorrenza dei venti anni dalla strage di via D’Amelio, si svolge nell’area del Parco archeologico di Selinunte il “Festival della legalità in tour” promosso dall’Associazione Zero Tre e dagli Enti istituzionali territorialmente competenti, 5 giorni di eventi e iniziative varie, che vede la partecipazione – oltre che dei rappresentanti degli Enti promotori, – di Salvatore Borsellino, Leonardo Guarnotta, Giuseppe Linares, Nicola Clemenza ( imprenditore antiracket), Lillo Fiorello ( garante dei diritti dei detenuti), Francesco Fiordaliso.( preside Liceo Pantaleo di Castelvetrano).

Momento saliente, il 19: la mattina sarà infatti presentata l’installazione di Giorgio Cattani “Omaggio a Falcone e Borsellino ”(1994), concessa in prestito al Parco dal Museo delle Trame Mediterranee della Fondazione Orestiadi di Gibellina, la sera sarà proiettato il documentario “ 1367 – La tela strappata”, di Giancarlo Licata, prodotto dalla “ NOVANTACENTO” in collaborazione con TECHE RAI, rievocazione delle drammatiche 1367 ore ( 57 giorni) che separarono la strage di Capaci da quella di Via D’Amelio.
A ricordare che, disgraziatamente, non sono solo quelle le stragi che negli ultimi decenni hanno insanguinato Palermo, il 20 viene rappresentato dalle allieve del Liceo Pantaleo il “dramma didattico” di Gabriello Montemagno “ FANGO” in ricordo di Pio La Torre e della sua scorta., mentre con l’atto unico di Marco Rizzo “ LA MAFIA NORMALE” si intende sensibilizzare l’opinione pubblica, ed in particolare i più giovani e le scuole, a contrastare giorno per giorno una sub- cultura mafiosa purtroppo ancora oggi ampiamente e solidamente diffusa .
Nella stessa direzione va la pièce “PER QUESTO!” di L. Diana, E. Mino e D. Viano, tratta dall’interessante ( e originale) volume di L. Garlando “ PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI”.
Del resto, che dappertutto, e a maggior ragione nella terra di Matteo Messina Denaro, l’attività di sensibilizzazione ed educazione alla cultura antimafiosa sia – accanto all’azione di prevenzione e repressione da parte degli organismi istituzionalmente preposti – vitale lo dimostra un recente, gravissimo episodio, che sarebbe colpevole sottovalutare: le scritte infamanti, di tipologia patentemente mafiosa, comparse nottetempo alle porte di Castelvetrano contro il preside Francesco Fiordaliso – come a dire, se non gli sono bastati gli “avvertimenti amichevoli”, le lettere di minaccia anche dalla Germania, l’incendio del portone del “ suo” Liceo Pantaleo, allora …


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