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Fiera del Levante. Il racconto di una terra che vuole solo scrivere il proprio futuro a colori

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Riaprono a Bari i padiglioni di un evento che racconta la Puglia nei mille settori di esposizione. Bari, sabato 9 settembre si è aperta la porta della 81 esima Fiera del Levante a Bari. Il Presidente del Consiglio Gentiloni, presente alla cerimonia di inaugurazione, ha ascoltato le parole accorate con cui il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha rivolto al Governo sulla questione Ilva di Taranto, sottolineando l’attenzione che la regione ha ormai in direzione della tutela ambientale. Uno stralcio del suo discorso di apertura costruito come sempre con la gente, partendo dal basso, modus operandi del Presidente Emiliano. ” Il processo di decarbonizzazione messo a punto dalla Regione Puglia è una cosa seria e mira ad eliminare totalmente il carbone dalle nostre produzione il più in fretta possibile. Persino Papa Francesco mi ha invitato presso la santa Sede per descrivergli le nostre intenzioni e il nostro piano ed abbiamo scoperto di essere perfettamente allineati al Suo pensiero. Se, come è ormai inconfutabile in letteratura, un processo industriale produce, ad esempio, PM10 che innalza la mortalità e la morbilità per le malattie cardiovascolari e respiratorie, occorrerà calcolare il danno così inferto alla singola vita umana ed al sistema sanitario nel suo complesso almeno fino quando la legge non vieterà questi processi. Il che ci auguriamo avvenga al più presto.

La legge pugliese sulla valutazione preventiva del danno sanitario, che è pacificamente applicabile per tutti gli stabilimenti industriali pugliesi, dovrà essere applicata ovunque e a chiunque senza deroghe per nessuno. Se, come è ormai inconfutabile in letteratura, un processo industriale produce, ad esempio, PM10 che innalza la mortalità e la morbilità per le malattie cardiovascolari e respiratorie, occorrerà calcolare il danno così inferto alla singola vita umana ed al sistema sanitario nel suo complesso almeno fino quando la legge non vieterà questi processi. Il che ci auguriamo avvenga al più presto. Il processo di decarbonizzazione messo a punto dalla Regione Puglia è una cosa seria e mira ad eliminare totalmente il carbone dalle nostre produzione il più in fretta possibile. Persino Papa Francesco mi ha invitato presso la santa Sede per descrivergli le nostre intenzioni e il nostro piano ed abbiamo scoperto di essere perfettamente allineati al Suo pensiero. Il Comune di Taranto e la Regione Puglia e tutte le associazioni ambientaliste in questa ottica hanno duramente contestato il piano ambientale presentato dagli acquirenti ILVA nelle note depositate dopo che la Regione Puglia aveva richiesto invano, nello scorso gennaio, il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale chiedendo di rivedere i limiti emissivi del PM10 in modo tale da assicurare un impatto sanitario sostenibile.

Eppure in sede europea la Commissione competente contesta all’Italia testualmente “la cattiva applicazione della direttiva relativa alla qualità dell’aria ambiente – Superamento dei valori limite di PM10”. Per la “Puglia –Zona industriale” la Commissione aggiunge che la risposta alla costituzione in mora del Governo “non contiene informazioni relative alla revisione delle pertinenti autorizzazioni”. Come a dire: che aspettate a ridimensionare la principale fonte di emissione nonostante il superamento dei valori limite del PM10? Insomma decarbonizzare l’Ilva costituirebbe ipso facto la chiusura delle procedure di infrazione di tutta l’Italia per i superamenti del PM1, ma nonostante la Regione Puglia insista da tempo in questa direzione si è persino evitato di inserire la decarbonizzazione tra le condizioni imposte agli acquirenti Ilva. E se a causa del mancato adempimento delle prescrizioni ambientali non si riuscisse a tenere aperta la fabbrica? E se così si ottenesse l’agognato obiettivo di tanti di chiudere uno dei pochi concorrenti europei dell’acquirente dell’Ilva, visto peraltro che questo già sfiora la soglia produttiva massima prevista dalle quote europee dopo le quali non resta che la dismissione di uno o più stabilimenti?

I parchi minerari che riversano sui tetti del quartiere Tamburi tonnellate di polveri all’anno e tutte le incongruità del piano ambientale che abbiamo segnalato saranno infatti per noi come la linea del Piave. Secondo gli esperti giuridici del Mise è troppo pericoloso che la stessa regione che ha promosso il referendum sulle trivelle, che chiede la decarbonizzazione dell’Ilva, che ha demolito i suoi immobili abusivi, che ha bonificato le sue città dall’amianto, che ha risolto la gran parte delle centinaia di infrazioni europee di sua competenza sui rifiuti e sulla depurazione delle acque, sia chiamata a ragionare, solo a ragionare – la nostra legge infatti nulla sposta della competenza nazionale a realizzare le stesse – delle grandi opere che devono essere realizzate sul suo territorio? Faremo questa battaglia davanti alla Corte Costituzionale. La faremo con tutta la forza morale di cui disponiamo”. La linea del Piave…non si passa sulla priorità che la Puglia ha scelto: La vita! La Fiera del Levante di quest’anno sarà la Fiera della ripartenza che guarda al futuro verso una nuova fase. La ripartenza è confermata anche dai numeri che rassicurano sulle scelte fatte. Sino più di 400 espositori e due nuovi padiglioni rispetto allo scorso anno. La rinascita della Fiera del Levante è in corso ci credono gli imprenditori locali locali ma soprattutto investono nella Fiera del Levante.

Tanti i visitatori già ai primi giorni premiando gli sforzi di tutti, anche delle istituzioni. Bella la Fiera del Levante che racconta di una terra che vuole solo scrivere il proprio futuro a colori, quelli di un popolo che rinasce e cammina rivalutando le risorse e con una grande arma tra le mani…l’amore per il territorio

Foto Vincenzo Aiello


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