I morti sul lavoro sono molti di più…

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Chi legge superficialmente i dati dei morti sul lavoro entra in uno stato confusionale. Sono reali quelli dell’Osservatorio o quelli dell’INAIL che ha diffuso i dati degli infortuni dei primi sette mesi del 2017? A prima vista sembrano di più quelli dell’INAIL, ma occorre ricordare che quelle diffuse dall’INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che analizzerà un secondo tempo. Dopo diversi mesi dell’anno successive ci accorgeremo che quelli riconosciuti come infortuni mortali sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di queste morti sono in itinere o di non assicurati all’INAIL, o in nero, oppure di agricoltori schiacciati dal trattore che sono ben 102 dall’inizio dell’anno e 505 da quando abbiamo come Ministro delle Politiche Agricole Martina. Comunque sempre meno di quelle  di questo Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni. l’Osservatorio si occupa solo delle morti per infortuni  e ne conta già 447 sui LUOGHI DI LAVORO anche quest’anno, e oltre 950 se si aggiungono anche i morti sulle strade e in itinere. Se si confrontano con quelli dell’INAIL occorre sempre ricordare che  nei 591 morti per infortuni delle denunce pervenute all’INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro. Complessivamente nei primi sette mesi del 2017 avevamo superato gli 850 morti.

Ieri è morto Gilberto Imolesi Casadei di 55 anni che è deceduto dopo giorni di agonia cadendo da un tetto di un capannone. Poi sono morti altri due agricoltori schiacciati dal trattore anche ieri. Augusto Mariani è morto nella provincia Dell’Aquila,  aveva 72 anni, mentre  un 80enne è morto in modo così atroce nella provincia di Salerno. Mi chiedo e vi chiedo se questi lavoratori non devono essere considerati morti sul lavoro? Ne sono morti 12 di tutte le età negli ultimi 10 giorni. Il Parlamento, senza che nessuno si opponesse ha rinviato per l’ennesima volta una legge europea che obbliga a un esame a sottoporsi a un esame per avere un patentino per guidare questi mezzi mortali. la legge è del 2002. Perché è stata rinviata ulteriormente? Non si sentono responsabili di questa strage i nostri parlamentari? E il Ministro Martina perché ha permesso l’ennesimo rinvio e non ha minacciato le dimissioni nel caso non venisse approvata? C’è da piangere vedere questo nostro pur amato Paese che viene governato da questa classe dirigente che non ha nessuna attenzione alla vita di chi lavora. Ma perché accade questo? E’ molto semplice: i lavoratori dipendenti pur essendo decine di milioni non hanno nessuna rappresentanza parlamentare. Un parlamento attento solo agli interessi delle lobby, che alla fine lo governano. Speriamo che nel prossimo ci sia una fitta rappresentanza del lavoro dipendente,  di esigere d’inserirne tantissimi. Altrimenti niente voto. In parlamento non ci devono andare solo i rappresentanti dei più abbienti e dei professionisti della politica che un lavoratore non sanno neppure com’è fatto.


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