“Il grave disastro di Viareggio non è stato un fatto imprevedibile”. Lo scrivono i giudici del tribunale di Lucca nelle motivazione della sentenza del processo di primo grado per la strage alla stazione di Viareggio del 29 giugno 2009, quando una cisterna carica di gpl deragli e si squarci: il liquido fuoriuscito provoc una “nube esplosiva” e 32 persone morirono investite dal fuoco. Tra i condannati al processo conclusosi lo scorso 31 gennaio anche Mauro Moretti, che ha avuto 7 anni come ex ad di Rete Ferroviaria Italiana.
Secondo i giudici, il disastro di Viareggio “costituisce un ‘evento’ derivato da una concatenazione di accadimenti strettamente consequenziali tra loro che sarebbe stato possibile evitare attraverso il rispetto di consolidate regole tecniche create proprio al fine di garantire la sicurezza del trasporto ferroviario, e soprattutto, prestando massima attenzione ai diversi segnali di allarme che si erano manifestati già prima del fatto e che preludevano al disastro”.
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