Otto poliziotti in divisa antisommossa, quattro carabinieri, quattro uomini della questura in borghese, e poi ancora steward privati completi di metaldetector e gli addetti della Croce rossa. Il tutto per controllare settecento spettatori al concerto di Noa, l’altra sera a Villa Manin di Passariano, Codroipo, antica residenza friulana dell’ultimo doge, che vi ospitò anche Napoleone. Sono i concerti, anche quelli non di massa, al tempo della paura del terrorismo. Bisognerà farci l’abitudine. Anche se gli organizzatori sono già in allarme, visto che i nuovi obblighi per la sicurezza rischiano di alzare notevolmente i costi degli spettacoli musicali.
Per quanto riguarda Noa, questo è il tour con cui l’artista festeggia venticinque anni di carriera nel nostro Paese. Come si sa, Achinoam Nini, in arte Noa, nata a Tel Aviv nel ’69, cantante israeliana con sangue yemenita nelle vene, è apprezzata in tutto il mondo non solo per il suo valore di interprete ma anche per aver prestato la sua popolarità di artista alla causa della pace. Questo impegno, unito alle sue origini, la porta da anni a essere oggetto di ostracismo nel suo paese ma spesso anche all’estero dagli oppositori dello stato di Israele.
I suoi concerti sono un autentico inno alla pacifica convivenza fra i popoli e al dialogo tra religioni e culture. Un impegno ormai antico, per il quale la cantante ha ricevuto importanti riconoscimenti: è stata insignita dai Frati Francescani di Assisi del premio “Artista per la Pace” e nominata “Ambasciatrice di buona volontà” dalla Fao. Ha ricevuto da Shimon Peres il “Dove of Peace”. È stata invitata nel 2016 a Ramallah dal presidente palestinese Abu Mazen. Ha cantato in Vaticano davanti a papa Giovanni Paolo II e a Cracovia al cospetto di papa Francesco.
Noa ha anche scritto e cantato “Beautiful that way”, tema della colonna sonora di Nicola Piovani de “La vita è bella”, il film premio Oscar di Roberto Benigni. E in Italia ha partecipato per ben cinque volte al Festival di Sanremo, come ospite speciale. In questo tour è accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al contrabbasso e Gadi Seri alle percussioni.