Le conversazioni in carcere tra Salvatore Riina, il capo dei capi di Cosa Nostra, con Giuseppe Graviano, boss di Brancaccio a Palermo e anche quelle di Graviano con il detenuto Umberto Adinolfi. Ore ed ore di intercettazioni in cui Graviano parla della Trattiva ritenuta utile da Cosa Nostra per alleggerire le condizioni carcerarie dei detenuti mafiosi tirando in ballo Silvio Berlusconi al quale sembra voler attribuire il ruolo di mandante delle stragi. La procura ha chiesto e ottenuto dalla Corte di assise palermitana la trascrizione di 21 delle 32 conversazioni che si sono svolte in carcere tra Graviano e il detenuto Adinolfi. Saranno trascritti anche quelli tra Graviano e i suoi familiari in cui il boss aveva confessato di aver incontrato e messo incinta la moglie mentre era detenuto secondo il regime previsto dall’art. 41 bus. Cosa, peraltro, del tutto impossibile.
La Corte ha disposto l’esame del boss di Brancaccio che è accusato in concorso con altri boss di “minaccia a corpo politico dello Stato.”
Lo stesso reato è contestato agli altri dieci imputato del processo sulla Trattativa. Respinta la richiesta della difesa di Riina di ascoltare Vladimir Putin sono state invece ammesse le deposizioni del pentito Ciro Vara, dell’ex capo del Sismi Nicolò Pollari e della guardia penitenziaria che avrebbe sentito dichiarazioni di Totò Riina,sui rapporti tra Vito Ciancimino e Licio Gelli.