“La prova” per il centro di informazione indipendente attraverso l’arte per i territori in conflitto in medio oriente si e’ svolta quasi un mese fa al Teatro di Nascosto a Volterra. Sono state giornate ricche di scambio di informazione tramite improvvisazioni, filmati, racconti, scritti. Ci sono stati alcuni problemi gravi: il primo era la difficoltà di ottenere il visto per i nostri ospiti dall’Iraq (9) e della Turchia/ Kurdistan turco (2) e il secondo che uno dei nostri ospiti della Turchia, se fosse stato pubblicato il suo nome, o mostrata una sua foto, rischiava di finire in carcere al suo ritorno. Un ospite con un importante incarico nel partito HDP in Turchia. Partito del quale già alcuni parlamentari sono in carcere, dopo che gli e’ stata tolta l’immunità parlamentare. Cosi non abbiamo potuto fare pubblicità in modo esplicito sui nostri ospiti.
Tutti gli ospiti, il pubblico, gli studenti delle scuole, sono stati perquisiti all’entrata e hanno dovuto lasciare il loro telefonino in modo che nessuno potesse scattare delle foto. Sembrava un gioco, ma era una necessità di protezione. E’ stato “interessante”, perché ha creato l’atmosfera di un pubblico concentrato, senza la distrazione del telefonino in mano.
Ho deciso di tornare in Iraq, incontrare i membri del gruppo internazionale del Teatro di Nascosto che non hanno avuto il visto e vivere la situazione, la vita di oggi in questo paese. Articolo 21 pubblicherà frammenti del diario.
24 giugno
Arrivata stamattina da Hanaa Edwards, dell’organizzazione Al Amal. Mi racconta gli ultimi progetti che hanno portato a proposte di legge in parlamento:
Nelle prossime settimane passerà al voto in parlamento una legge per i diritti dei bambini.
Sono in preparazione proposte di legge contro la violenza alle donne (molto difficile da fare passare) e una legge anti discriminazione verso la diversità. Hanno iniziato un percorso difficile per arrivare alla divisione tra stato e religione. Un progetto che vede coinvolti tanti giovani che si avvicinano ad altre religioni partecipando a momenti di vita cristiana, sunnita, sciita, nelle chiese e moschee, cercando nuovi modi vivere la religione per “il dopo ISIS”. Il fatto che le milizie sciite, sotto l’influenza dell’Iran, hanno fatto richiesta di essere ufficialmente parte dell’armata iracheno, crea preoccupazione. Ccosa succederà quando la guerra contro l’ISIS finirà?
Stasera un evento nel Ristorante di Zain Mohammed: Al Faisaliya, organizzato dal Baghdad Peace Carnevale, del quale lui, Noof Assi e altri giovani di Baghdad sono stati i fondatori. Un movimento per la pace iniziato in piccolo nel 2007 che adesso ha intorno a 17.000 seguaci. Ogni anno festeggiano in una grande manifestazione con musica, teatro, la giornata mondiale per la pace nel quartiere Karada di Baghdad. L’anno scorso 800 studenti delle scuole superiori di Volterra hanno portato i sogni di giovani iracheni in Piazza dei Priori per sostenere questo loro evento.
Quando iniziano le festività di fine ramadan, sarò a Mosul, insieme a Mohamed Daraji, regista conosciuto per i suoi documentari e film e 9 altre persone. Porteremo 20.000 libri all’università di Mosul e la sera ci sarà un programma di film, musica e anche un mio monologo di 20 minuti, nella parte della città liberata, distrutta, mentre in un altra parte il conflitto va ancora avanti. Festa per Mosul si chiama l’evento per festeggiare il fine ramadan.
26 giugno
Non sarà facile nelle prossime giornate. Ore di viaggio da Baghad a Mosul seguendo le regole di sicurezza, il caldo, andare verso una città in guerra. Solo alcuni giorni fa sono morti due giornalisti (una francese e uno curdo),nell’ultima settimana sono morti 287 persone civili nella parte occupata di Mosul dove vivono ancora intorno a 200.000 persone sotto ISIS.
In questi giorni ho incontrato una donna di Mosul che sta scappando, e’ condannata a morte. Era in carcere dell’ISIS a Mosul ma e’ potuta scappare. Ha visto su un filmato l’esecuzione del suo fratello. L’ISIS la sta cercando. Vivo tra la fame dei giovani per un futuro libero, senza violenza a Baghdad e la guerra a Mosul con le storie crudeli impensabili di chi si vivono nel califato dell’Isis.
L’evento con i volontari del Peace Carnevale e’ stato bellissimo. Quasi duecento giovani, musica, mangiare, cena, colori, discorsi… Un atmosfera di grande energia, speranza per progetti futuri…
Continuero’ questo diario durante il viaggio per Mosul domani
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