Adesso che la siccità gli è entrata in casa non è più così entusiasta nel dire che Trump ha ragione a non voler rispettare il trattato di Parigi sulla riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera, “perché quelle sui danni all’ambiente sono tutte balle inventate da eco-catastrofisti”. Le persone intelligenti prevedono i problemi, quelle stupide ci vanno a sbattere. E purtroppo il clima non ammette contromisure immediate di riparazione, ma solo piani pluriennali di prevenzione. Dunque, c’è un aspetto positivo di questa siccità: il valore pedagogico nei confronti degli scettici. Anche di quelli nostrani, che delle precauzioni per la lotta all’inquinamento vedono solo il fastidio.
Dopo anni di arroganza inquinante dobbiamo riconciliarci con il concetto del “limite”. Non si può fare tutto quello che vogliamo, altrimenti si rompono gli equilibri naturali. Meglio risparmiare energia e acqua, magari con qualche scomodità in più, che dover poi vedere fiumi secchi d’estate e inondazioni d’inverno. Io intanto mi lavo il viso la mattina con una bacinella nel lavandino per raccogliere l’acqua e usarla per mandare via la pipì. Ho calcolato che risparmio cinque litri al giorno, quasi 2 mila l’anno. Una piccola scomodità, un gesto di rispetto per l’acqua potabile. Ma che mi fa anche sentire più vicino al mio pianeta e a chi lo abita.
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